martedì 10 ottobre 2017




DOSSIER RANDAGISMO 2016

Cosa è cambiato negli ultimi 10 anni


La LAV, con LEGAMBIENTE e la FIDA, è una delle grandi organizzazioni animaliste italiane, accreditata presso il Ministero della Salute ed in sedi internazionali.


Per leggere il testo integrale del Dossier Randagismo 2016 clicca qui.



Sebbene la situazione si migliorata negli ultimi 10 anni, c’è ancora molto da fare per i cani. Per i gatti, addirittura, si parte quasi da zero


Il randagismo è un fenomeno ancora molto diffuso nel nostro Paese, di cui si ignorano le esatte dimensioni. Per sopperire alla scarsità di dati reali, la LAV ha condotto un’indagine regione per regione, di cui ha reso noti i risultati le scorse settimane: il Dossier Randagismo 2016, fotografa la situazione sulla base dei dati più aggiornati disponibili e fa il punto sull’evoluzione del fenomeno nel corso degli ultimi 10 anni, mettendo in luce le principali criticità e indicando possibili soluzioni rivolte sia alle pubbliche amministrazioni che ai singoli. “Abbiamo chiesto a Regioni e Province Autonome quanti cani fossero presenti nei canili, quante strutture di accoglienza per cani e gatti fossero presenti sul loro territorio, il numero delle colonie feline, quello delle sterilizzazioni effettuate e quello delle adozioni” dichiara Ilaria Innocenti, Responsabile LAV area Animali Familiari, che ha curato la stesura del rapporto “Tutte le amministrazioni contattate hanno risposto, a eccezione di Calabria, Emilia Romagna e Sicilia, se pur fornendo dati non sempre completi e aggiornati, ma in ogni caso utili a dare un quadro, benché sottostimato, della situazione”.
RANDAGISMO_LAV
Secondo l’ultima stima diffusa dal Ministero della Salute, nel 2012 in Italia ci sarebbe un “esercito” di randagi che oscilla tra 500 mila e 700 mila cani, mentre i dati ufficiali più completi sul randagismo risalgono al lontano 2008 e fanno riferimento all’anno 2006. Inoltre, come reso recentemente noto in occasione di un confronto interregionale sul randagismo organizzato dalla Regione Lombardia, in Italia nel 2015 sarebbero 131.302 i cani detenuti nei canili, di cui 13.064 detenuti in quelli sanitari e 118.238 in quelli rifugio. Fatta eccezione per questi numeri, e per quelli relativi ai cani iscritti nell’anagrafe degli animali d’affezione, agli ingressi nei canili sanitari, alla sterilizzazione delle colonie feline, non esistono ulteriori dati ufficiali resi pubblici. “Un ritardo inspiegabile, se si vogliono mettere davvero in atto politiche e strategie efficaci per contrastare un fenomeno che costa gravissime sofferenze agli animali e rappresenta un ingente costo per la collettività” denuncia la LAV.
Secondo i dati raccolti dall’Associazione, il randagismo è apparentemente in flessione (-22,40% i cani presenti nei canili dal 2006 al 2015)ma con delle discrepanze tra nord e centro-sud, dove il numero dei cani detenuti nei canili è ancora molto alto e dove a questo numero si somma quello degli animali vaganti sul territorio, la cui riproduzione è spesso incontrollata. Analizzando i dati forniti dalle Regioni e Province Autonome interpellate dalla LAV, relativi agli anni 2014 e 2015, e comparando quelli del 2015 con i dati relativi al 2006 – diffusi dal Ministero della Salute nel 2008 – emerge che:
1. aumentano i canili sanitari e quelli rifugio (+24), si passa dalle 959 strutture del 2006 alle 983 del 2015;
2. il rapporto tra popolazione residente e cani detenuti nei rifugi è maggiore al sud(in testa Sardegna, Puglia, Campania e Basilicata);
3. il costo per la cura dei cani presenti nei canili italiani nel 2015 sfiora i 118 milioni di euro, dato calcolato al ribasso, sulla base delle sole amministrazioni che hanno risposto alla LAV. Una cifra che moltiplicata per sette anni, tempo medio della permanenza in canile di un cane in assenza di adozione, supera gli 825 milioni di euro;
4. le adozioni registrano una leggera flessione nel corso dell’ultimo anno (-1,3%): si passa da 33.202 cani adottati nel 2014 a 32.764 cani nel 2015;
5. i gattili sembrano pressoché assenti: solo 79 strutture su tutto il territorio nazionale. Scarsi, anzi scarsissimi e incompleti sono i dati sulle colonie feline, il cui primato è detenuto dalla Lombardia, con 11.595 colonie nel 2015. Seguono il Veneto (7.682), le Marche (6.072) e la Toscana (5.341);
6. nel 2015 sono stati sterilizzati soltanto 26.044 cani e 50.513 gatti.
Complessivamente, sebbene dal 2006 la situazione sia lievemente migliorata, almeno sotto il profilo del numero di animali detenuti nei canili, il quadro è tutt’altro che incoraggiante: sono ancora molti gli interventi, soprattutto al centro e al sud, da mettere in atto per il superamento del randagismo. Per contrastare efficacemente tale fenomeno, è necessario uscire dalla logica dell’emergenza e lavorare in maniera programmatica:
1. raccogliere dati completi e certi;
2. applicare le norme esistenti, spesso disattese o solo in parte applicate;
3. adottare il modello di parco-canile;
4. assicurare la presenza delle associazioni di volontariato nei canili per facilitare le adozioni;
5. predisporre incentivi per chi adotta, sotto forma di detrazioni, riduzione IVA, buoni e rimborsi (no incentivi in denaro);
6. promuovere le sterilizzazioni;
7. incentivare l’iscrizione in anagrafe canina e l’identificazione obbligatoria dei gatti tramite microchip;
8. promuovere l’accoglienza degli animali nelle strutture turistiche e nei luoghi pubblici;
9. contrastare il traffico di cuccioli e il commercio nei negozi, nelle fiere e on-line.
“I dati che abbiamo analizzato mostrano che il randagismo è un fenomeno estremamente complesso, con molteplici implicazioni che investono la salute degli animali, la sicurezza sanitaria, la gestione dei costi pubblici, e una una grande variabilità geografica” commenta Ilaria Innocenti, Responsabile LAV area Animali Familiari.“E’ inoltre necessario che, come previsto dalla legislazione vigente” prosegue Innocenti “i Comuni assicurino la presenza del volontariato nei canili e nei gattili, indispensabile alla promozione dell’inserimento in famiglia degli animali, ma anche per assicurare un risparmio a tutta la collettività”. Per giungere a sanare questo fenomeno, è dunque fondamentale lavorare sulla prevenzione, incentivando sterilizzazioni, iscrizioni all’anagrafe canina e felina, e la promozione delle adozioni consapevoli.
Per leggere il testo integrale del Dossier Randagismo 2016 clicca qui.



TABELLA F

Gatti 2015

REGIONE      COLONIE FELINE       GATTILI       STERILIZZAZIONI

Abruzzo*                 614                       8                           419
Basilicata                     0                       0                           106
Calabria -------------------------------- ------------------------------ -----------
Campania              4.039                     17                       4.348
Emilia-Romagna -------------------------- ---------------------- ---------------
Friuli-Venezia G.   3.020**                   1                       2.046
Lazio                         N.P.                       1                      9.456
Liguria                          0                        7                         455
Lombardia           11.595                        9                    10.062
Marche                   6.072                       9                       4.247
Molise                          95                       0                          133
P.A. Bolzano              605                       0                          508
P.A. Trento                227                       8                          491
Piemonte                   282                       7                          262
Puglia                         N.P.                    N.P.                    5.099*** 
Sardegna                    N.P.                    N.P.                       912
Sicilia ---------------------------- --------------------- --------------------------
Toscana                 5.341                        12                     8.610
Umbria                      539                         0                      2.637
Valle d’Aosta             788                         1                         349
Veneto                    7.682                      N.P.                   12.306

TOTALE                 40.899                       79                     62.446

* dato riferito alla sola ASL di Pescara
**ultimo censimento 15/10/2012
***2014-15





NOSTRO COMMENTO:

Osserviamo anzitutto quanto sia ancora lontana l'Italia da una gestione accettabile del randagismo sia canino, ma ancor più felino.                                        

Colpisce infatti la scarsità o l'incompletezza dei dati forniti sulle colonie feline, il cui primato è detenuto dalla Lombardia con 11.595 colonie, ultime la Basilicata e la Liguria con 0 colonie.                                                                                                  

Il 1° posto per le sterilizzazioni spetta al Veneto con 12.306 interventi, seguito dalla Lombardia con 10.062, ultima la Basilicata con solo 106.                                  

Del tutto inaccettabile il dato sui gattili. che sono solo 79 in tutto il Paese, di cui 17 in Campania e incredibilmente solo 1 nel Lazio.                                                          

Sebbene la legge riconosca il diritto del gatto al territorio e fa divieto di allontanare le colonie feline dall'habitat nel quale hanno trovato rifugio e protezione, i dati sulla scarsità dei gattili in Italia ci devono far riflettere sull'importanza di legiferare in tal senso e di creare strutture di accoglienza per i gatti che, per patologie o abitudini acquisite prima dell'abbandono, non possono vivere in strada.






1 commento:

  1. Osserviamo anzitutto quanto sia ancora lontana l'Italia da una gestione accettabile del randagismo sia canino, ma ancor più felino.
    Colpisce infatti la scarsità o l'incompletezza dei dati forniti sulle colonie feline, il cui primato è detenuto dalla Lombardia con 11.595 colonie, ultime la Basilicata e la Liguria con 0 colonie.
    Il 1° posto per le sterilizzazioni spetta al Veneto con 12.306 interventi, seguito dalla Lombardia con 10.062, ultima la Basilicata con solo 106.
    Del tutto inaccettabile il dato sui gattili. che sono solo 79 in tutto il Paese, di cui 17 in Campania e incredibilmente solo 1 nel Lazio.
    Sebbene la legge riconosca il diritto del gatto al territorio e fa divieto di allontanare le colonie feline dall'habitat nel quale hanno trovato rifugio e protezione, i dati sulla scarsità dei gattili in Italia ci devono far riflettere sull'importanza di legiferare in tal senso e di creare strutture di accoglienza per i gatti che, per patologie o abitudini acquisite prima dell'abbandono, non possono vivere in strada.

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