giovedì 26 ottobre 2017

 

Comune di Borgosatollo


PER UNA CIVILE E RISPETTOSA CONVIVENZA 

TRA ESSERI UMANI E ANIMALI NEL NOSTRO TERRITORIO:


IL DECALOGO DA CONOSCERE

1.  I più diffusi animali d'affezione o compagnia sono CANI e GATTI, tutelati e protetti da Leggi e Regolamenti europei, nazionali, regionali e comunali.
Pertanto, anche se non li ami, rispettali!

2. Quando porti a passeggio il tuo CANE, soprattutto se di grossa taglia e potenzialmente pericoloso per le  persone e gli altri animali, tienilo sempre a regolare guinzaglio. Se non lo fai, sappi che sei soggetto alle ammende previste dal Regolamento Comunale! E, ugualmente, salvo impedimenti fisici (cecità o altro), raccogli quando sporca!

3. Sul nostro territorio ci sono 10 COLONIE FELINE censite dalla Regione, registrate in Comune e gestite    da Volontari Referenti: porta rispetto a loro ed ai gatti che accudiscono! La legge riconosce il loro ruolo e tutela i diritti dei gatti di strada non diversamente da quelli da abitazione.

4. Il MALTRATTAMENTO degli animali è un reato punito dal Codice Penale con l’arresto fino a 18 mesi ed    un’ammenda fino a 30.000 Euro.

5. L’ABBANDONO è punito con l’arresto fino a 1 anno ed un’ammenda fino a 10.000 Euro.

6. L’ANIMALICIDIO (l'uccisione non necessaria) è severamente punito con l’arresto fino a 2 anni.

7. La detenzione di GABBIE-TRAPPOLA e di VELENI per uccidere animali è vietata. Farne uso è un crimine  punito con pene ed ammende proporzionate al caso. Considera piuttosto che, se un animale ti reca fastidi o disturbo, ci sono tanti modi per tenerlo lontano rispettandolo!

8. Se trovi un animale ABBANDONATO e/o FERITO, rivolgiti alla Polizia Locale (030/2507207 o 348/3575786) o al Canile Sanitario ATS Brescia (030/3838452-454; canilesanitario@ats-brescia.it) o chiedi consiglio ad una Associazione sul cosa fare.

9. DENUNCIA sempre chi abbandona, maltratta o uccide animali. 
Ci sono appositi MODULI (scaricabili da Internet) da compilare e portare a Polizia o Carabinieri. 
Se vuoi assistenza in merito, rivolgiti al Comune o alle Associazioni.

10. Ricordati che a Borgosatollo, oltre all’Ufficio Ecologia (030/2507215) ed alla Polizia Locale (030/2507207 o 348/3575786) da contattare in ogni caso,  è operativa l’Associazione Volontari “A-MICI DI ROMEO" , rintracciabile su Facebook come Pagina e Gruppo A-mici di Romeo Borgosatollo & Dintorni o alla Mail: gianniportesi@gmail.com o al numero telefonico 347- 2522156.





domenica 22 ottobre 2017

L'ANGOLO DEL GATTOFILO



Donatella Mascia

Il riscatto del gatto nero

Che notte!

Quel maledetto gattaccio! Proprio a lui doveva tagliare la strada! Nero era nero. Almeno lo sembrava proprio! Magari no: di notte, si sa, tutti i gatti sono bigi. Però, perché rischiare?
Così se ne doveva stare seduto in macchina, al freddo, ad aspettare colui che lo avrebbe liberato dalla iella. Prima o poi sarebbe arrivato lo sprovveduto occasionale. Avrebbe solamente  dovuto oltrepassare la linea di  demarcazione con il malocchio, eh… se la sarebbe presa lui in spalla la maledizione e se la sarebbe portata via…lontano!
Ma guarda tu, proprio la sera della vigilia, e quello non era che l’anticipo! L’antipasto di tutte le calamità che gli sarebbero potute occorrere se non avesse avuto la prudenza di fermarsi. In fondo era solo questione di tempo, di tempo e di pazienza: prima o poi sarebbe pur passato qualcuno! Ma che freddo! si disse rabbrividendo, mentre sollevava il bavero del cappotto. Era una notte veramente inclemente, con il vento che soffiava e l’automobile che oscillava ad ogni raffica. Il lampione mandava una luce sull’asfalto, laggiù davanti a lui, dove aveva visto passare 'la bestia'. Non c’era in giro anima viva. Dove diavolo si erano cacciati tutti quanti?
Sono superstizioso io? si chiese. Ma che superstizioso! Il cappello sul letto, lo specchio rotto…il sale versato, il pianoforte in casa, le ortensie in giardino…quante sciocchezze! Ma con la questione del gatto nero…con quella c’era davvero poco su cui scherzare.
Così non aveva scelta. Invece di andarsene a casa doveva restarsene lì a tempo indeterminato.  Ma a ben pensare, che fretta c’era? Dove doveva correre? Lo aspettava forse qualcuno? No, nessuno.
Da quando Giulia lo aveva abbandonato, lui con le donne aveva chiuso. Basta! si era detto. Ogni giorno da allora aveva continuato a porsi la stessa domanda: come era potuto succedere?  A quella domanda una risposta ancora non l’aveva trovata. Giulia, la sua Giulia, lo aveva lasciato così: il 24 dicembre di due anni prima. Era rientrato a casa e la valigia stava piantata lì,  nel bel mezzo dell’ingresso. Lei era comparsa sulla soglia vestita di tutto punto, con la tenuta delle grandi occasioni: capelli raccolti, cappotto con il collo di pelliccia, tacchi a spillo; gli aveva puntato addosso gli occhi celesti e con tono lapidario aveva scandito sei  parole: “Giorgio-Io-Non-Ti-Amo-Più”. Era uscita sbattendosi la porta alle spalle . Di lei era rimasto solo il profumo ad aleggiare nell’aria. Era finita così! Addio Giulia!
Cavolo che freddo! Ma non passava proprio nessuno da quelle parti?!
Tese l’orecchio e gli parve di sentire un rumore. Il rumore si fece via via più forte. Ah! Stava finalmente arrivando qualcuno! La vide nello specchietto retrovisore con il manubrio alto e le cromature che mandavano bagliori alla luce del lampione, questa è un’Harley Davidson, pensò. Quando la moto gli passò a fianco cercò di vedere il conducente: un tipaccio tutto nero, col casco. Lo colpirono gli stivaletti rossi con le frange da cow boy. La seguì con lo sguardo e la vide  dirigersi verso lo svincolo, direzione Genova Nervi. Poveretto lui, il motociclista!
Riavviò il motore. Finalmente se ne poteva andare a casa! Pochi chilometri di autostrada e si sarebbe accomodato in poltrona, a dormicchiare davanti alla tv.
Certo che il freddo faceva brutti scherzi; appena imboccata l’autostrada si rese conto che fino a casa non ce l’avrebbe proprio fatta. Prese la deviazione e si infilò nell’autogrill. Eccola lì, era proprio lei,  l’Harley  Davidson, ferma davanti al distributore. Provò un senso di compiacimento, guarda la combinazione! Lo avrebbe visto in faccia!
Il locale era semivuoto: solo l’uomo in divisa da Autogrill, dietro il bancone, la cassiera e il motociclista con gli stivaletti rossi. Il tipo era girato di schiena e faceva dondolare il casco, tenendolo per il sottogola.  
Gli passò dietro e corse in bagno; fece tutto in fretta e furia, temendo che quello potesse andarsene e non gli riuscisse di  vederlo in faccia. Quando uscì il tipo era ancora lì, gli dava le spalle, chino sul bancone. Si avvicinò facendo finta di niente. Che diavolo stava facendo?
− Me ne dia un altro! − ordinò l’uomo con voce roca. Doveva essere un fumatore, un fumatore con barba, baffi e capelli arruffati, lunghi nel collo. La cassiera si girò, prese un gratta e vinci  dal festone che aveva appeso dietro la schiena e glie lo porse.
Lui cominciò a grattare frenetico con una moneta, incurante degli  sguardi puntati addosso.
Ad un tratto un urlo lacerante rimbombò nel locale. Il tipo cominciò a saltare sventolando il gratta e vinci.
− Ho vinto! Ho vinto! − gridava a squarciagola, − Ho vinto centomila euro! −
La cassiera, con la bustina rossa sulle ventitré, uscì da dietro il banco. Caspita quant’era piccola!
−Mi faccia vedere! − ordinò al motociclista.
Il tipo le mostrò il foglietto.
− Antonio! − disse lei rivolta al collega − Antonio, ma questo ha vinto veramente! Ha vinto centomila euro! −
− Fa un po’ vedere anche a me! Che a noi ci spetta il dieci percento! −
Antonio corse a vedere e i tre cominciarono a passarsi il biglietto vincente dall’uno all’altro, increduli e festosi.
Ma com’era possibile? Il gatto nero allora? Lasciandoli festanti uscì, preso da una rabbia soffocante; una folata di vento gelido lo investì mentre risaliva sull’auto; dalla piazzola ancora gli giungevano gli echi delle voci gioiose dentro il locale.
− Una spiegazione deve pur esserci! − si disse a voce alta mentre riprendeva la strada di casa.
Quel gatto! Quel gatto era veramente nero? Certo che no! A lui  era solo sembrato! Al buio, come si faceva ad essere sicuri?
Continuava a rimuginare e intanto aveva raggiunto lo svincolo, lo aveva imboccato e aveva percorso la discesa fino allo stradone. Poche centinaia di metri e sarebbe arrivato a casa.
Finalmente! Gli restava solo da parcheggiare. Dopo tre giri attorno al palazzo, alla fine scovò un buchetto angusto che lo costrinse a parecchie manovre. Tra uno sbuffo e uno sbadiglio si apprestava a scendere, quando una vista lo colpì: sotto il suo naso  stava passando un gatto nero come la pece, con la coda dritta e l’andatura dignitosa. Questa volta sul colore non v’erano dubbi, la luce del lampione non lasciava scampo! Se solo il gatto fosse tornato indietro! Se solo avesse ripercorso il tragitto annullando l’attraversamento! Invece lui, il gattaccio, se ne stava lì, ad annusare in religiosa concentrazione un angoletto del gradino. Improvvisamente compì un balzo, all’inseguimento di certe ombre in movimento sul muro. Doveva trattarsi della proiezione dei rami scossi dal vento; il gatto si dedicò con entusiasmo al loro inseguimento, avanti e indietro, su e giù, di qua e di là.
Torna indietro maledetto gattaccio! No, non venire avanti!  Recitava lui a denti stretti.
Il gatto, stanco del gioco, fece ancora qualche passo;  poi compì un balzo e si sistemò sul cofano dell’auto,  proprio davanti a lui, si sdraiò e si mise a sonnecchiare. Ma non restò a lungo, si rialzò e con un altro balzo sparì nel nulla. In che direzione era andato?  Impossibile saperlo!
Pestò i pugni sul volante,  esasperato. Poi si lasciò ricadere sul sedile, con aria affranta. Non sarebbe sceso dalla macchina, si disse! Almeno finché qualcuno prima di lui non fosse entrato nel portone.
Il freddo aveva ora lasciato il posto al gelo e un torpore che non si sapeva se di stanchezza o di intorpidimento, si impadronì delle sue membra. Sprofondò in una sorta di dormiveglia: il motociclista fortunato gli sventolava sulla faccia il gratta e vinci; la cassiera nana faceva segno verso di lui con il dito e rideva, rideva…
Improvvisamente un cicalio lo svegliò, seguito dallo scatto della serratura e il portone si aprì.
Una brunetta si affacciò e cominciò a chiamare, dapprima  a bassa voce, e via via sempre più forte:
−Brunello! Brunellooo! Brunelloooooo! −
Lui se ne restava in macchina senza sapere che fare; l’ideale era che la brunetta percorresse il breve tratto fino a lui e quindi tornasse indietro. La ragazza compì qualche passo sempre continuando a chiamare.
Perfetto, pensò, proprio quello che occorreva! Discese dall’auto e non appena  la ragazza si accorse di lui ebbe un soprassalto, ma lui, con voce tranquillizzante, le domandò:
− Mi scusi, l’ho spaventata? −
Lei  riprese coraggio.
− Per caso ha visto passare un gatto? − domandò speranzosa.
−Nero? −
− Ah, allora lo ha visto! Meno male! − e riprese a chiamare: − Brunello…Brunello dove sei? −
Poi interruppe il richiamo e aggiunse:
− Nero con la pettorina bianca! −
− Come sarebbe…con la pettorina bianca? −
− Ma certo! I gatti neri non esistono! Non lo sapeva? −
− Eh no che non lo sapevo! Questo cambia tutto! −
− Come scusi? Brunellooo…Brunellooo….−
− Niente, niente, una cosa mia! Ma permetta che mi presenti .−
Le tese la mano:
− Mi chiamo Giorgio, Giorgio Fortunato, Fortunato è il cognome. Lei abita qui? −
Si strinsero la mano, quella di lei era calda e morbida; si guardarono, gli occhi di lei erano languidi, o almeno, a lui parve così.
− Piacere Giorgio, io sono Bianca e abito qui soltanto da ieri! −
−Ah ecco! Infatti tanto splendore non avrebbe potuto sfuggirmi! −
Mentre le parole gli uscivano dalle labbra pensava: ma che sto dicendo?
Si sorrisero. Dal buio sbucò un’ombra scura che in un balzo approdò sulle spalle di Bianca, accompagnata da un miao di riconoscenza.
I due ebbero un sussulto, poi risero insieme.
 − Ecco, questo è Brunello; Brunello ti presento Giorgio! −
Giorgio afferrò una zampa del gatto e la strinse:
− Piacere Brunello! Che ne pensate se entriamo. Fa freddo qua fuori! Prego, dopo di voi!−
Nel dubbio! Pensò.




Un anno dopo

Se ne sta seduto in poltrona ad ascoltare i rassicuranti rumori di stoviglie che provengono dalla cucina. Gli piace assaporare l’aria di famiglia che Bianca gli fa aleggiare attorno; gli piace restarsene a oziare nella penombra, con Brunello accovacciato in grembo;  le sue fusa sono una terapia;  il ritmico ron ron gli induce  nel corpo  un  gradevole senso di rilassamento, una certa  spossatezza sana, tipo quella che lo prende subito dopo avere fatto all’amore con lei, con la sua Bianca!
−Chi l’avrebbe detto? Chi mai avrebbe immaginato che tu…un gatto nero…anzi, quasi nero,  mi avresti portato fortuna? −
Brunello socchiude le palpebre, con aria goduta.
− Che dici? Pioverà? − gli grida Bianca dalla cucina?
− Speriamo di no! Altrimenti addio tennis! −
Sì, perché ha ripreso anche a giocare a tennis! Bianca è una campionessa e assesta certi rovesci…che la palla non la fa neppure vedere! E lui perde! Ma non sempre; ogni tanto…Bianca lo lascia vincere! Lui lo sa, ma fa finta di non saperlo.
Però giocare a tennis con Bianca è la sua passione.
Ora Brunello ha smesso di fare le fusa e incomincia a leccarsi; è un tipo meticoloso,  procede dal basso verso l’alto, a partire dalla coda, poi le parti intime, quindi la pancia, la schiena con qualche contorsione, infine la testa. Lì direttamente con la lingua proprio non arriva. E’ costretto al riporto, si lecca la zampa e poi se la passa sopra, proprio tra le orecchie.
−Brunello, non passare dietro le orecchie, ti prego! – dice Giorgio con tono preoccupato.
Il gatto prosegue nelle abluzioni.
−Brunello, no..ti prego! No, non passare l’orecchio! −
Ma la zampa di Brunello scivola via sul pelo bene dietro le orecchie, con movimento ripetuto.
− Cara! Niente tennis! − grida Giorgio. Poi aggiunge:
− Brunello ha passato l’orecchio! Pioverà! –
Bianca si affaccia, in controluce i suoi capelli prendono un luminoso riflesso castano, la figura snella si staglia dal chiaroscuro. Dio, com’è bella! Pensa Giorgio.
–Ehi, non sarai mica superstizioso? – domanda lei con tono ridente.
–Chi? Io? Ma vuoi scherzare? −



lunedì 16 ottobre 2017






SMARRIMENTO/ABBANDONO di un animale domestico






IMPORTANTEChi abbandona un animale d'affezione commette un reato in base alla Legge 189/04 e può essere punito con l'arresto, o con un'ammenda sino a 10.000 euro.
Tu puoi denunciare alle autorità giudiziarie i colpevoli di tali atti: raccogli, laddove possibile, gli elementi necessari a individuare i responsabili (numero di targa, data e ora dell'evento, eventuali riprese video, testimoni ulteriori etc..) e contribuisci a far applicare (e conoscere) le sanzioni previste dalla legge. Contrasta gli abbandoni!
NOTA:
1. I metodi di accalappiamento devono sempre essere tali da evitare ai cani inutili sofferenze.
2. Le associazioni per gli animali possono affiancare i cittadini e alcune presentano anche Guardie zoofile volontarie, oppure offrono servizi di aiuto e contattarle può essere molto utile, ma il loro intervento NON sostituisce quello delle Forze dell'Ordine.

CANE (non ferito)

1. SMARRIMENTO
  • Per 1° cosa la scomparsa di un cane dovrebbe sempre essere denunciata dal proprietario (o da chi lo teneva in custodia) entro 7 GIORNI dall'accaduto a Vigili Urbani, Polizia, Carabinieri, oppure al dipartimento di prevenzione VET della zona (IMPORTANTE: vigili, polizia, carabinieri etc. sono contattabili anche in caso appartengano a un comune diverso da quello in cui è avvenuto il ritrovamento dell'animale).
  • In seguito alla denuncia, la scomparsa dell'animale sarà fatta registrare, da chi di competenza, nell'anagrafe canina.
  • Il cane, nel frattempo, potrebbe essere stato già segnalato come vagante a vigili / polizia / carabinieri, indicazioni necessarie per mettere in atto il suo ritiro, o magari dato in custodia al canile sanitario, quindi meglio controllare contattando subito le varie Stazioni e uffici di zona.

2. RITROVAMENTO
  • Avvicinarsi con prudenza, se non altro per poter controllare se il cane è provvisto di medaglietta. Il microchip si può invece rilevare solo mediante apposito lettore, in dotazione ai servizi VET ASL e Forze dell'ordine (o, a volte, a VET professionisti, o più raramente Onlus per animali). NOTA: potrebbe essere presente anche un vecchio tatuaggio (su coscia od orecchio destri), ma potrebbe essere illeggibile.
    Se non si riscontra la presenza di una medaglietta e non è quindi possibile tentare di rintracciare subito il proprietario, ai sensi della legge n. 281/91 è obbligatorio denunciarne il ritrovamento a Vigili Urbani, Polizia, Carabinieri, etc. (IMPORTANTE: vigili, polizia, carabinieri sono contattabili anche in caso appartenessero a un comune diverso da quello in cui è avvenuto il ritrovamento dell'animale).
    Inoltre la denuncia certificherà la condizione di "cane vagante ritrovato" e sarà utile per perseguire il responsabile di un eventuale abbandono.
  • Se il cane è abbandonato in un'area privata chiusa e di difficile accesso, fate riferimento alla nostra Scheda utile.
  • Se il cane si trova in autostrada, strada cittadina a traffico veloce (o altro di simile che possa causare incidenti automobilisticii, quindi in una condizione che può costituire pericolo per sé o per altri), bisogna chiamare subito la Polizia stradaleautostradale o locale (mediante il centralino del Comune, o Provincia, di riferimento), fornendo tutte le indicazioni necessarie per mettere in atto il recupero dell'animale.
  • Il cane recuperato, accompagnato dal verbale della Pubblica Autorità contattata per la denuncia, sarà poi dato in custodia allastruttura di accoglienza competente per territorio (pubblica, come nel caso del canile sanitario municipale; oppure privata e convenzionata col Comune sul cui territorio è stato ritrovato l'animale).
  • L'identificazione di un cane vagante e tutti gli interventi di pronto soccorso prestati, sono effettuati dal Dipartimento di prevenzione veterinario (ripetiamo: chiamato a intervenire da parte delle Forze dell'Ordine) e cioè sono a carico dell'ASL competente per territorio.
  • Chi consegna il cane non microchippato a una struttura pubblica non accompagnandolo il tutto da regolare denuncia, ne diventa il nuovo proprietario e come tale sarà tenuto a pagare le spese (sanitarie e di mantenimento) presso la struttura stessa. Semmai sarà la struttura in questione, se priva di posto o trovandosi di fronte a una richiesta diretta della persona che ha trovato il cane, a decidere per un affidamento provvisorio in attesa di capire se l'animale vagava in seguito a abbandono, o smarrimento. Gli animali ricoverati in tali strutture destinate al ricovero (così come per le strutture destinate al pensionamento e al commercio di animali d'affezione ), non possono essere destinati ad alcun tipo di sperimentazione.
TROVATO IL PROPRIETARIO?In caso di cane trovato vagante, ma di cui sia stato poi possibile rintraccciare il proprietario (mediante riconoscimento di tatuaggio, chip o ANCHE perché qualcuno ha assistito all'abbandono), il ritrovamento va notificato al proprietario o detentore stesso e questi avrà l'obbligo di ritirare l'animale entro 5 GIORNI dalla notifica, oltre a a dover pagare tutti i costi sostenuti per cattura, eventuali cure e per il nutrimento e alloggio (costi e modalità sono stabiliti da Regioni e/o Comune di appartenenza.)

GATTO (non ferito)

RITROVAMENTO
La procedura è simile a quella utilizzata in caso di ritrovamento del cane vagante, con le seguenti differenze:
  • Chiedetevi: il gatto è effettivamente stato smarrito/abbandonato? O invece è solo parte di una colonia felina? O, ancora, è un gatto di proprietà che sta solo "passeggiando" in zona?
  • Rispetto al cane, i gatti non hanno obbligo d'iscrizione all'anagrafe e quindi non possiedono elementi di riconoscimento (tranne la medaglietta), a meno che non si tratti di gatti in possesso del passaporto europeo per animali domestici e, in quel caso, avranno un microchip.
  • La persona tutrice di una colonia felina che, senza giustificati motivi (es., malattia), e/o senza prevedere la presenza di un suo sostituto, abbandoni la colonia a lei affidata, non fornendo cioè più cure e sostentamento ai gatti, è passabile di denuncia per abbandono.

Sicurezza stradale: SOCCORSO PER ANIMALI  vittime di incidenti


Il 13 agosto 2010 sono entrate in vigore, nell'ottica della riforma del Codice della strada, le nuove disposizioni di legge in materia di soccorso agli animali vittime di incidenti stradali secondo quanto stabilito dalla Legge 120/2010.
Si riconosce ora maggiore dignità agli animali e diventa un dovere prestar loro soccorso se feriti in un incidente stradale. E poco importa se la persona coinvolta, e che NON presta soccorso, sia o no chi ha causato l'incidente: l'obbligo vale allo stesso modo per entrambi.
Le sanzioni variano tra 389 euro e 1559 euro per chi causa l'incidente e tra 78 e 311 euro per chi è coinvolto e non presta soccorso.

 MODALITA' DI SOCCORSO:

  • Chi trasporta animali feriti con autoambulanze, o mezzi di soccorso destinati agli animali, può usare lampeggianti e sirene per segnalare l'emergenza (anche i mezzi di soccorso veterinari e di vigilanza zoofila sono equiparati a quelli di ambulanze, Vigili del Fuoco e Polizia)
  • Un privato cittadino che violi il codice della strada, a patto di poter dimostrare la necessità di soccorrere l'animale ferito, non incorre in sanzioni pecuniarie, né nel ritiro della patente.


L'ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani) ha pubblicato una 
breve guida
su cosa fare per prestare i primi aiuti all'animale, in attesa dei soccorsi specializzati.
La citiamo qui:
  • Se il paziente animale si trova sulla carreggiata, prima di soccorrere l'animale assicurarsi che nessun veicolo stia sopraggiungendo, quindi rimuoverlo fino a bordo strada. Quindi, chiamare la struttura veterinaria più vicina e chiedere informazioni dove poter portare l'animale".
  • I cani ed i gatti devono essere avvicinati con cautela, in quanto possono reagire aggressivamente all'approccio a seguito della liberazione, da parte del loro organismo, di sostanze che li rendono particolarmente sensibili alle nostre manipolazioni, anche se il soccorritore è il proprietario".
  • Ai cani è consigliabile applicare una museruola, ai gatti applicare un telo di spugna sul dorso e che copra anche le estremità degli arti (applicabile anche per i cani di taglia piccola).
  • In presenza di perdita della coscienza per trauma cranico e lesioni della colonna vertebrale posizionare il paziente su un supporto rigido (tipo barella) e fissarlo con nastro adesivo posto unicamente sul bacino e sulla spalla.
  • Se il paziente ha difficoltà respiratorie cercare di liberare la cavità orale da corpi estranei quali vomito, schiuma, saliva, sangue, usando un telo di spugna.
  • Se il soccorritore è in grado ed in assenza di respirazione spontanea, può ventilare il paziente insufflando aria nelle narici 10-15 volte al minuto; ed in assenza di battito cardiaco, può effettuare delle compressioni toraciche con una frequenza di 100 atti al minuto.
  • In presenza di emorragie esterne disinfettare l'area con un comune disinfettante e proteggerla con una compressa sterile da fissare con una benda. Non usare stringhe, cinture o corde, in quanto possono lesionare permanentemente strutture nervose e vascolari. Se si rendono necessarie usare bende larghe e rimuoverle ogni 10 minuti.
  • In presenza di movimenti preternaturali (fratture) degli arti avvolgerli in un giornale o una rivista e fissarla con del nastro adesivo, se non è possibile limitare i movimenti del paziente.
  • In presenza di ustioni rimuovere ogni materiale esterno con un getto di acqua fredda ed applicare una garza sterile imbevuta con una soluzione idrosalina bilanciata fresca (in sua assenza, aggiungere un cucchiaio di sale ad un litro di acqua di bevanda).
  • Se il paziente manifesta sventramenti proteggere gli organi con una compressa sterile imbevuta di soluzione idrosalina bilanciata e fasciare l'addome con un bendaggio.
  • Quando è possibile, valutare la frequenza respiratoria contando le espansioni del torace al minuto, il colore delle mucose orali, la presenza del battito cardiaco sul torace, se è in grado di mantenere la stazione quadrupedale, valutare infine lo stato di coscienza, la presenza di ferite e di emorragie esterne






OMISSIONE/rifiuto di atti d'ufficio da parte di pubblici ufficiali



L’attività di polizia urbana (Polizia Municipale -> vigili e Polizia Giudiziaria) riguarda la tutela dell’integrità del pubblico demanio e del patrimonio comunale e la salvaguardia di un decoroso svolgimento della vita cittadina, garantendo la libertà dei singoli individui e contribuendo alla sicurezza dei cittadini. Ha anche lo scopo di assicurare l’osservanza delle leggi, dei regolamenti e ordinanze emanati dalla Stato, dalla Regione, dalla Provincia e dal Comune. E anche le leggi riguardanti gli animali fanno dunque parte delle regolamentazioni che la Polizia Urbana deve far rispettare (*).
Pubblici ufficiali, ovvero impiegati, incaricati di un ufficio pubblico, i quali rifiutino di espletare i loro doveri, possono essere denunciati per "omissione o rifiuto di atti d'ufficio".
Se infatti il pubblico ufficiale o il dipendente incaricato si rifiutano di compiere l'atto dovuto (per es., accettare la denuncia che un cittadino vorrebbe presentare a carico di qualcuno che ha maltrattato, abbandonato, ucciso un animale), non rispondendo poi entro 30 gg. dalla data di richiesta, per motivare in modo concreto le ragioni di tale ritardo o rifiuto, sono colpevoli di un reato e nascono automaticamente i presupposti per le sanzioni penali previste dal Codice: esse prevedono la reclusione sino a 2 anni, o la multa sino a 1000 euro, oltre a sanzioni disciplinari.
Ecco l'articolo che lo sancisce:
ART. 328 DEL CP: OMISSIONE O RIFIUTO DI ATTI D'UFFICIO
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a euro 1.032. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di 30 giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa. (Cassazione  penale,  sezione  VI,  sentenza  del 3  luglio  2008, n. 27044)

Il termine "rifiuto" indica, insomma, una manifestazione di volontà di non compiere l’atto legalmente richiesto e implica, pertanto, una previa richiesta di adempimento. Il reato sussite, cioè, quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio, di fronte alla richiesta di compiere un atto del suo ufficio (insomma, il suo lavoro!), non risponde nel termine di legge per esporre le ragioni del consapevole rifiuto.

L’autorità giudiziaria competente è il Tribunale in composizione collegiale (art. 33-bis c.p.p.) e si tratta di un reato perseguibile d’ufficio (art. 50 c.p.p.). Arresto e fermo non sono consentiti, ma previo interrogatorio può essere disposta come misura cautelativa la sospensione dal servizio (ex art. 289, comma secondo, c.p.p.). La sentenza di condanna per il reato in oggetto, comporta del resto anch'essa un'interdizione temporanea dai pubblici uffici.
(*) Tutti gli organi di Polizia Giudiziaria sono competenti per i reati in materia ambientale e di tutela animali (Cassazione , III° Sez. Penale, sentenza n. 1872 del 27 settembre 1991).
"La fattispecie di cui al secondo comma dell’art. 328 c.p. è integrata nel momento in cui decorsi i 30 giorni il pubblico ufficiale non emette il provvedimento o non risponde per iscritto sulle ragioni del ritardo, costituendo una non scusabile ignoranza della legge penale la non consapevolezza della necessità di una risposta scritta o l’eventuale oggettiva complessità della pratica". (Cassazione, IV° sez. Penale, sentenza n. 4907 del 19  novembre  2003).
"L’azione tipica del delitto di cui all’art. 328, comma secondo, c.p., è integrata dal mancato compimento di un atto dell’ufficio da parte del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio, ovvero dalla mancata esposizione delle ragioni del ritardo, entro 30 giorni dalla richiesta di chi vi ha interesse; ne consegue che il reato omissivo proprio e a consumazione istantanea, deve intendersi perfezionato con la scadenza del predetto termine". (Cassazione, VI° sez. Penale, sentenza  n. 27044 del 3  luglio  2008)


COSA FARE?

In caso di comunicazioni che avvengono per via telefonica, è consigliabile registrare la comunicazione tra te e gli impiegati/ufficiali pubblici in questione. Segna in tutti i casi giorno e ora del rifiuto a intervenire e con tali dati recati personalmente presso qualsiasi ufficio di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Polizia, Segreteria di Procura etc.) per sporgere regolare denuncia per mancato servizio pubblico o pubblica necessità.
ATTENZIONE
Non rivolgerti al personale della sezione di polizia giudiziaria a cui appartiene il pubblico ufficiale da denunciare, ma piuttosto a qualcuno di una sezione appartenente ad altra Forza dell'ordine: per es., se devi denunciare un carabiniere, recati presso una sede della Polizia di Stato o della Guardia di Finanza. E non dimenticare che, per questo tipo di reato, puoi anche rivolgerti direttamente alla Procura della tua città o provincia.


Esempio illustrativo di richiesta d'accesso/diffida penale

AL   RESPONSABILE  DEL  SERVIZIO... DEL   COMUNE  DI...
Il  sottoscritto...,
nato il ... , a... e residente in... via... n°...

Premesso che

1.  In data... racc.n... (o protocollo n... del... ) ha presentato a questo ente domanda avente ad oggetto...;
2. a distanza di... mesi  non  ha  avuto nessuna risposta scritta in relazione alla suddetta richiesta;
tanto premesso e riportato, ai sensi e per gli effetti dell’art. 328 del codice penale, così come modificato dall’art. 16 della legge 16 aprile 1990, n. 86

diffida

il responsabile del procedimento del competente servizio a compiere l’atto del suo ufficio, o ad esporre le ragioni del ritardo entro il termine di 30 giorni dalla ricezione della presente richiesta, con l’espresso avvertimento che, in difetto, sarà presentato un esposto alla competente autorità giudiziaria
(Luogo e data)
FIRMA













NUMERI UTILI - Servizi di pubblica utilità


Elenco, in ordine alfabetico, di recapiti e siti di Enti e Forze dell'Ordine da contattare per situazioni di pericolo, abbandono, maltrattamento di animali - domestici e non:




ANAS
  • tel. n. unico 841-148
    (contattabile senza digitare alcun prefisso 7 giorni su 7, compresi  festivi, 
  • 24 ore su 24 - dalle 8 alle 20 attraverso un servizio di Contact Center 
  • e dalle 20 alle 8 con segreteria telefonica)

  • www.stradeanas.it

Capitanerie di Porto-Guardia Costiera
  • tel. 1530

Carabinieri
  • tel. 112

Centri di recupero fauna selvatica

Corpo Forestale dello Stato
  • tel. 1515

Guardia di Finanza
  • tel. 117

N.I.R.D.A. - Corpo Forestale dello Stato
  • Istituito nel 2007, il N.I.R.D.A. Nucleo Investigativo per i Reati in Danno 
  • agli Animali, si occupa di reprimere tutti i fenomeni criminosi che comportano
  • reati in danno agli animali (con particolare riferimento alle norme previste
  • dalla legge n°189 del 20 luglio 2004)
  • tel. 06 85230251

Polizia di Stato
  • tel. 113

Vigili del Fuoco
  • tel. 115

MALTRATTAMENTO DI ANIMALI (domestici e non)


Cosa dice la legge?

Ricordiamoci innanzitutto che nel nostro paese esistono 3 tipi di leggi che tutelano gli animali:
  • Statali (281/1991 "Legge quadro in materia di animali d’affezione e prevenzione del randagismo" e 189/2004 "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali", che ha modificato diversi articoli del C. Penale).
  • Regionali (dopo l’approvazione della 281/1991, le regioni italiane hanno emesso normative che mettono in pratica quando enunciato in tale legge. Trovate l'elenco di tali leggi nel'apposita sezione "La tua Regione")
  • Comunali (molti comuni italiani hanno ratificato appositi Regolamenti per la tutela e il benessere degli animali, inclusa la prevenzione del randagismo. Per i comuni che ancora non possiedono tali regolamenti, bisognerà rifarsi alle leggi della relativa regione e controllare eventuali Ordinanze emesse dal sindaco).

COSA PUOI FARE?
Chi maltratta un animale commette un reato e in base alla suddetta Legge 189/04 può essere punito con l'arresto fino a 1 anno, o con un'ammenda sino a 10.000 euro.
Per legge è vietato abbandonare, picchiare, uccidere un animale, così come costringerlo a vivere in condizioni incompatibili con le peculiarità e i bisogni propri della specie a cui l'animale appartiene. Però non stabiliscono nello specifico TUTTE tali condizioni, per cui nei casi più particolari occorre considerare anche i regolamenti comunali, le ordinanze dei Sindaci e le sentenze della Cassazione.

Tu puoi denunciare alle autorità giudiziarie i colpevoli di tali atti: raccogli tutti gli elementi/prove necessari ad individuare i responsabili (comprese foto, video, documenti) e per comprovare il maltrattamento e denuncia! Contribuirai a far applicare (e conoscere) le sanzioni previste dalla legge e a fermare i maltrattamenti.
Chiama le Forze dell'Ordine anche solo telefonicamente e ricorda che l'intervento deve essere accompagnato dal sequestro dell'animale (art. 321 e 544 sexies del Codice Penale). Inoltre denuncia alle autorità giudiziarie i colpevoli di tali atti: raccogli tutti gli elementi utili per individuare i responsabili (foto, video, documenti) e per comprovare il maltrattamento!

Il CODICE PENALE sul maltrattamento di animali:

In base al C. Penale commette tale reato chiunque:

  • incrudelisca verso animali senza necessità
  • li sottoponga a strazio o sevizie o a comportamenti e fatiche insopportabili per le loro caratteristiche
  • li adoperi in giochi, spettacolo o lavori in aperto contrasto con la loro natura (valutata secondo le loro caratteristiche anche etologiche: esempio: far giocare predatori, quali le tigri, con prede)
  • li detenga in condizioni incompatibili con la loro natura
  • abbandoni animali domestici (o che comunque abbiano acquisito abitudini della cattività)
  • nell'ambito di attività di commercio, spettacolo trasporto, allevamento. In questi casi la condanna prevede la sospensione per almeno 3 mesi della licenza inerente l'attività, oltre alla confisca degli animali oggetto di maltrattamento (a meno che appartengano a persone estranee al reato)

E ci sono aggravanti e aumenti di pena nei casi di:
  • recidiva
  • maltrattamento commesso con mezzi particolarmente dannosi e dolorosi (per es. modalità del traffico, del commercio, del trasporto, dell'allevamento, di uno spettacolo di animali):
  • morte dell'animale: oltre l'ammenda è prevista la pubblicazione della sentenza e l'interdizione dall'esercizio dell'attività (di commercio, di trasporto, di allevamento, di mattazione, di spettacolo - a seconda della gravità del maltrattamento), oltre alla confisca degli animali oggetto di maltrattamento (a meno che appartengano a persone estranee al reato).
  • scommesse clandestine abbinate ai maltrattamenti, che fanno aumentare la pena della metà e comportano la sospensione per 12 mesi della licenza.

SENTENZE:

Esistono spesso sentenze specifiche, qui alcuni esempi:
  • Cane legato a catena/corda troppo corta? E' maltrattamento: art. 544-ter C.Penale (Cassazione n. 26368/2011)
  • Maltrattamento legare il cane al sole (Cassazione n. 20468/2007)
  • Reato lasciare cane chiuso in auto al sole (Cassazione n. 175/2008)
  • Se per allontanare un animale, lo si colpisce con un corpo contundente (pietre, bottiglie etc.) causandogli danno, si ha una responsabilità per colpa rilevante esclusivamente in sede civile (Cass. 3° Sez., sentenza del 1 marzo 1953).
  • Il deterioramento dell'animale può essere permanente o transitorio, per cui anche una lesione guaribile in breve tempo è riconducibile a reato (Cass., sentenza del 27 giugno 1958)
  • Per lo stesso motivo (transitorietà) sussite reato anche nel caso di applicazione dolosa dell'animale (nel caso della sentenza, era un cavallo da corsa) di farmaci ipnotico-sedativi usati per deteriorare utilizzabilità e rendimento dell'animale stesso (Pretura di Roma - 29 maggio 1973)
  • Perché non sussista il reato stabilito dall'art. 638 C.P. , è necessario che ci sia un danno o pericolo in atto imminente e non sia possibile evitarli senza uccidere o dannegggiare l'animale altrui (Cassazione, sentenza del 26 gennaio 1977).

Riferimenti utili:

  • Legge 189/2004, che ha modificato il Codice Penale
  • Sentenze della Cassazione
  • Leggi Regionali
  • Regolamenti comunali

FAC-SIMILE di denuncia per TUTTI i MALTRATTAMENTI/UCCISIONI di animali

PER TUTTI I REATI A DANNO DI ANIMALI PREVISTI DALLA LEGGE 189/2004:

  • Art. 2 della suddetta Legge (Divieto di utilizzo a fini commerciali di pelli e pellicce di cani e gatti)
  • Gli articoli del Codice Penale modificati dall'art. 1 della suddetta legge, per cui:
    - Art. 544 bis c.p. (Uccisione di animali);
    - Art. 544 ter c.p. (Maltrattamento di animale)
    - Art. 544 quater c.p. (Spettacoli o manifestazioni vietati);
    - Art. 544 quinquies c.p. (Divieto di combattimento tra animali);
    - Art. 727 c.p. - seconda parte (Detenzione incompatibile).

Ill. mo Sig. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di …….
e p.c. Al Comando Stazione carabinieri di ……….
- Oppure al Commissariato della Polizia di Stato di……….Oppure al Comando della Stazione Forestale di……………Oppure al Comando della Guardia di Finanza di…………..Oppure al Comando di Polizia Municipale di ……..Oppure al Comando di Polizia Provinciale di …………….(se si consegna direttamente all’ Organo di Polizia, va indicato solo quello prescelto).
 La/Il sottoscritta/o……(generalità complete:dati personali, domicilio e recapito telefonico) espone quanto segue:
In data…..,verso le ore….., in località ……….., del Comune di…… ha notato che (esposizione chiara, corretta, oggettiva e dettagliata dei fatti a cui si è assistito), (includere ogni riferimento utile a per la identificazione dei responsabili e, nel caso di ignoti, specificare la descrizione somatica, dell’abbigliamento, di veicoli e targhe,….) , (fornire ogni elemento utile a descrivere nel dettaglio le modalità di azione della condotta criminosa, per es. “faceva uso di una spranga di metallo...”, o “ deteneva l’animale in una gabbia insufficiente a permettergli di assumere la posizione eretta...”, o “il luogo di detenzione dell’animale era privo di riparo e/o non aveva possibilità di accesso all’acqua e/o al cibo... ” o “ l’animale aveva un collare metallico talmente stretto da essere entrato nella carne dello stesso e tanto da farlo sanguinare ad ogni movimento...” o “ trasportava gli animali facendo uso di un veicolo non idoneo in quanto privo di aerazione..”) .
Trattasi di possibile ipotesi di reato che ha provocato all’animale/sta continuando a provocare all’animale grave strazio e sofferenza.
Tale fatto integra, ad avviso dello/a scrivente, il reato di cui all’ art. ___ C.P. (citare il numero esatto dell’ articolo oppure ometterlo e scrivere soltanto la fattispecie), 
o di altro reato che la S.V. ritenesse di ravvisare nei fatti sopra descritti e/o a seguito di indagini.
In questo contesto si indirizza il presente atto alla S.V. confidando che i responsabili possano essere perseguiti penalmente (eventualmente aggiungere, se i fatti sono ancora in atto, "si avanza cortese istanza affinché gli organi in indirizzo si attivino, quanto prima, per impedire che il reato sopra descritto, possa essere portato ad ulteriori conseguenze").
Nel caso di reati perseguibili a querela di parte, aggiungere e specificare:
  • Allorchè fosse necessario ai fini della procedibilità, il presente atto è da intendersi atto di querela contro coloro che risulteranno responsabili dei fatti reato, per i quali si chiede espressamente la punizione penale ai sensi di legge.
Ai sensi degli artt 406 e 408 c.p.p. si chiede di essere informati presso il seguente domicilio….. / alla seguente utenza telefonica….su eventuali richieste di proroghe delle indagini preliminari o eventuali richieste di archiviazione.
    Si indicano quali persone informate sui fatti sopra descritti i sigg. ri:
    - Sig. ........ nato a… , il…, residente a …in Via…, telefono…..
    - ...
    Si allegano i seguenti (se presenti) documenti:
    • referti del veterinario
    • foto
    • riprese video
    • catene, trappole o strumenti simili
    • tracce di veleno (per le quali si richiede alla S.V. di disporre specifica analisi)
    • altro…
    Si ringrazia.
    LUOGO, DATA, FIRMA (da apporre nel luogo e nel momento di deposito dell’atto)