martedì 15 agosto 2017

L'ANGOLO DEL GATTOFILO:


RUPERT IL GATTO GINGER

Racconto breve di Filippo Giuntoli

Una sera d’inverno del 1876:  una villa vittoriana  bianca con delle scale monumentali, a Highgate. Una grossa carrozza si fece largo nella nebbia attraverso i cancelli, alla fine si fermò davanti al portone: una dama scese accolta dalla domestica.

Lady Banbury  entrò nel salone e cercò la sua creatura, Rupert , un bel gatto rosso dagli occhi verdi. Lo chiamò e  questo comparve in tutta la sua bellezza: un pelo lungo e morbido, uno sguardo ironico  che emanava inquietudine.                

La dama si accomodò su un canapè napoleonico  e il gatto saltò sulle sue ginocchia senza alcun timore.

Lady Margaret Banbury era la vedova di un giudice, una donna sulla cinquantina, bionda dagli occhi azzurri, ancora piacente e abbastanza alta, ma sola senza figli e con quell’unica compagnia  ad alleviare i suoi giorni invernali e malinconici.

Rupert era un gatto particolare molto sensibile  come lo sono i gatti rossi,  geloso della sua padrona, amante delle coccole e delle carezze.

Alle 18,30 il campanello suonò con grazia e mistero: chi poteva essere?                

La cameriera si avviò alla porta e aprì : “Buonasera Dr Johnson” disse la domestica , “la signora la sta aspettando". 
                                                             
Era l’ora della visita settimanale,  perché la signora soffriva di asma e il dottore era noto per la sua bravura. Lady Banbury  lo ricevette nella sua camera, ovviamente alla presenza della cameriera, perché altrimenti sarebbe stato sconveniente,  dati i canoni di comportamento dell’epoca .

Dopo la visita  Lady Banbury cenò con parsimonia  e il gatto la fissò incuriosito, poi uscì rapidamente dalla stanza per non ricomparire. 
                                                                                             

                                      


Era notte fonda ed una nebbia impenetrabile si insinuava nel quartiere di Highgate.

Rupert respirava la sua libertà fuori dai cancelli della villa Banbury.                       

D’ un tratto vide un’ombra nera correre verso di lui:  era una bellissima gatta nera dagli occhi verdi e il pelo folto.  Rupert rimase estasiato e la seguì consapevole di aver trovato l’anima gemella.


La notte passò in un baleno ed il micione si ritrovò davanti ai cancelli della villa, oltrepassò il giardino e si trovò davanti al portone.


C'era una finestra aperta e Rupert entrò in casa in modo silenzioso e guardingo. Lady Banbury stava scendendo le scale e riuscì solo ad emettere un grido: la sua creatura era tornata!






1 commento:

  1. Grazie Filippo per il tuo fantasioso e gradevolissimo racconto...ci porta in altri tempi ed altri luoghi...e ci regala un felice finale!

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