L'ANGOLO DEL GATTOFILO:
RUPERT IL GATTO GINGER
Racconto breve di Filippo Giuntoli
Una sera d’inverno del 1876: una villa vittoriana bianca con delle scale monumentali, a Highgate. Una grossa carrozza si fece largo
nella nebbia attraverso i cancelli, alla fine si fermò davanti al portone: una
dama scese accolta dalla domestica.
Lady Banbury entrò nel salone e cercò la sua creatura, Rupert , un bel gatto rosso dagli occhi verdi. Lo chiamò e questo comparve in tutta la sua bellezza: un
pelo lungo e morbido, uno sguardo ironico
che emanava inquietudine.
La
dama si accomodò su un canapè napoleonico
e il gatto saltò sulle sue ginocchia senza alcun timore.
Lady Margaret Banbury era la vedova di un giudice, una donna
sulla cinquantina, bionda dagli occhi azzurri, ancora piacente e abbastanza
alta, ma sola senza figli e con quell’unica compagnia ad alleviare i suoi giorni invernali e
malinconici.
Rupert era un gatto particolare molto sensibile come lo sono i gatti rossi, geloso della sua padrona, amante delle coccole
e delle carezze.
Alle 18,30 il
campanello suonò con grazia e mistero: chi poteva essere?
La cameriera si
avviò alla porta e aprì : “Buonasera Dr Johnson” disse la domestica , “la
signora la sta aspettando".
Era l’ora della visita
settimanale, perché la signora soffriva
di asma e il dottore era noto per la sua bravura. Lady Banbury lo ricevette nella sua camera, ovviamente alla
presenza della cameriera, perché altrimenti sarebbe stato sconveniente, dati i canoni di comportamento dell’epoca .
Dopo la visita Lady
Banbury cenò con parsimonia e il gatto
la fissò incuriosito, poi uscì rapidamente dalla stanza per non ricomparire.
La dama si accomodò su un canapè napoleonico e il gatto saltò sulle sue ginocchia senza alcun timore.
La cameriera si avviò alla porta e aprì : “Buonasera Dr Johnson” disse la domestica , “la signora la sta aspettando".
Grazie Filippo per il tuo fantasioso e gradevolissimo racconto...ci porta in altri tempi ed altri luoghi...e ci regala un felice finale!
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