L'ANGOLO DEL GATTOFILO:
IL RISVEGLIO
Racconto breve di Donatella Mascia
Le prime luci dell’alba filtrano tra le persiane, entrano
con la brezza del mattino e smuovono delicatamente la tua camicia di seta a
fiori.
Mi siedo sul letto. Già
mattina? mi chiedo. Poi mi stiro e mi sfugge uno sbadiglio.
Tu giaci bocconi, immersa
in un sonno profondo, lo si intende dal tuo
respirare ritmico, unico suono assieme ai lontani rumori della strada.
Ti osservo e gli occhi
risalgono lentamente lungo il tuo corpo abbandonato.
Le unghie dei piedi
sono laccate di rosso, la mia passione, lo sai!
Le caviglie snelle, i
polpacci muscolosi, e poi le cosce, ah quale profumata morbidezza!
Oltre, il tessuto
colorato si gonfia a coprirti le natiche sode per ridiscendere sui fianchi ed appoggiarsi
nell’incavo del dorso. Le spalle sono nude e la pelle ambrata è un velluto
quasi uniforme; solo due minuscoli nei
ne interrompono la perfezione.
Il collo esile è un po’
ritorto in una posa innaturale, per dare aria al naso, che se no, come faresti
a respirare?
Il viso è seminascosto
dai capelli castani che si aprono formando una discriminatura irregolare.
Ti guardo sperando di
cogliere in te un movimento, un accenno di risveglio, ma niente.
Certo abbiamo avuto una
bella serata assieme, a prendere il fresco sul terrazzo guardando il tramonto con
quelle pennellate rosa e azzurre e il gran finale vermiglio prima della notte.
Ce ne siamo stati seduti uno accanto all’altra a odorare l’intensità del
gelsomino, che quando è così, quasi manca il respiro. E poi abbiamo dormito
stretti in un abbraccio, anche se…ad un certo punto mi sono fatto da parte:
troppo caldo! mi sono detto.
Ti guardo e penso: che
cosa sarei senza di te? Che ne sarebbe
di me se non ti avessi incontrata? Non
voglio turbare i tuoi sonni, ma un istinto incontrollabile mi assale, mi sdraio
al tuo fianco, ti solletico lo spicchio di guancia scoperta con i miei lunghi baffi e ti assesto una ruvida leccata sulla faccia.
-Ehi!- dice la mia
principessa aprendo un occhio, allunga una mano e mi regala una tenera grattatina tra le orecchie, - buongiorno micione!
Hai fame vero? -
-Miaooo - rispondo io. Evviva,
ora si mangia! Balzo giù dal letto con entusiasmo e mi avvio verso la cucina,
la coda ben dritta.
A metà corridoio mi
fermo e mi giro per controllare. Lei mi sta seguendo, perfetto!
Racconto bellissimo...non solo per la scrittura...ma soprattutto per l'originale punto di vista del narrante...dar voce a lui che apparentemente non ce l'ha è un grande atto d'amore della scrittrice...per questo mi ha commosso tanto...un abbraccio a te Donatella ed una carezza speciale al tuo gattone scrittore!
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