giovedì 29 marzo 2018

IL LIBRO DEL MESE (strenna pasquale)


Sandro Barbagallo, Gli animali nell'arte religiosa, Libreria Editrice Vaticana, Roma 2010.

Tra i capolavori della Basilica di San Pietro in Vaticano sono nascosti numerosi animali simbolici che costituiscono una sorta di "bestiario biblico" scolpito o dipinto, e questo volume compie una ricerca volta a decifrarne il significato nell'ambito della cultura religiosa.
L'opera, che si inserisce nella nuova collana della L.E.V. dedicata al rapporto tra arte e religione, oltre a compiere un censimento di questo "zoo sacro", si sofferma anche sulla storia di tali animali e sul significato della loro collocazione nella Basilica, citando talvolta un'antica leggenda mitologica, talvolta una favola di Esopo, talvolta una vicenda evangelica. 
Attraverso più di 100 illustrazioni l'autore propone dunque un interessante percorso culturale che spazia dall'arte alla Bibbia, alla letteratura greca e latina, rivolto sia ad eruditi critici d'arte, sia a semplici appassionati e curiosi, al fine di fornire loro un' insolita chiave di lettura dei capolavori presenti nella Basilica di San Pietro.




NOSTRO COMMENTO:

Il meraviglioso repertorio iconografico della Basilica di San Pietro viene letto con attenta cura da Sandro Barbagallo, giornalista e critico d’arte de L’Osservatore Romano. 
La diligente e sorprendente  ricerca, come scrive l'Autore nell’Introduzione, prende avvio dall’occasionale impatto con il pipistrello appollaiato sulla porta della sacrestia (una delle 131 immagini del volume)  e man mano diventa una vera “caccia di animali” descrittiva ed interpretativa delle simbologie  allegoriche e dei messaggi impliciti che  trasmettono le figure degli animali nell’arte religiosa. 
Barbagallo diventa così l’archivista dello zoo sacro , la guida nel “safari mistico”della più grande basilica  della cristianità, simbolo e segno della Chiesa cattolica e quindi universale.
L’Autore  descrive e commenta le numerose raffigurazioni di animali, spesso mimetizzate, nascoste e quasi invisibili, e ne descrive ben 64 specie,  segno di presenza e di “compagnia”, metafora del  legame tra l’umano e  il divino,  tra la dimensione naturale e quella spirituale
La raffigurazione degli animali accompagna la storia dell’uomo sin dalle sue origini ed anche nelle civiltà più antiche si carica di simbologie che afferiscono alla dimensione dello spirito e della religiosità, se non addirittura ad una reincarnazione  dell’anima, come afferma Senofane, o le didascaliche favole di  Esopo e di Fedro  nelle quali gli animali comunicano sentimenti, vizi e virtù.
L’attenzione agli animali, che oggi è diventata nuova cultura di  rispetto e di protezionismo di specie e  di razze in via di estinzione, affonda le sue radici nell’umanesimo dei pitagorici, i quali, ancor rima dei cristiani, scrivevano che  “la bontà verso gli animali è utile esercizio per rafforzare la filantropia e la compassione”.

Il volume, che fa parte della collana dei libri d’arte dell’Editrice Vaticana, risponde all’impegno didascalico   e descrittivo della preziosità dell’arte  religiosa  e, quasi idealmente, accompagna il lettore  nel percorso che va dalla piazza all’atrio, dalle navate  al transetto , dalle tribune alla sacrestia, favorendo una lettura integrale delle raffigurazioni degli animali, quasi perenne arca di Noè dopo il diluvio universale. L’autore, aiuta, così a scoprire ed a focalizzare le immagini spesso nascoste,  imprigionate nella pietra, nel marmo, nel legno, nel bronzo e nelle preziose tessere dei mosaici del  mistico, eterno paradiso terrestre, purificato e spiritualizzato  dalle  antiche e allegoriche simbologie delle virtù e dei valori  del cristianesimo: pace, umiltà, forza, coraggio, tenacia, fedeltà, pazienza e saggezza.
La rappresentazione degli animali nell’arte religiosa (leoni, agnelli e buoi;  colombe, corvi  ed aquile; serpenti, lucertole, draghi e coccodrilli;  pesci e delfini,  cani e gatti;  lucertole e farfalle;  cavalli, tori e unicorni) costituisce, infatti,  una perenne lode all’opera del Creatore ed un ritmato salmodiare “ Benedite il Signore  pesci del mare, uccelli del cielo,  fiere ed armenti, lodatelo ed esaltatelo nei secoli” che il Poverello d’Assisi traduce nel “Cantico delle creature”.
Come ha ben citato nella Prefazione Paolo Portoghesi, la descrizione del sacro bestiario della basilica vaticana è illuminata dall’enciclica “Caritas in veritate” di Benedetto XVI,  ove si legge: "Nella natura il credente riconosce il meraviglioso risultato dell’intervento creativo di Dio. La natura è espressione di un disegno di amore e di verità. Essa ci precede e ci è donata da Dio come ambiente di vita. Ci parla del Creatore e del suo amore per l’umanità”.

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