lunedì 27 novembre 2017

PRIMO RAPPORTO SUGLI ANIMALI E LE COLONIE  FELINE CENSITE NEL COMUNE DI BORGOSATOLLO

                               2018                                      


Diritti degli animali e STATO DI FATTO


Parte Seconda

LO STATO DI FATTO

a cura di
Andrea Muzzolini e Giovanni Portesi

INDICE:

1. Borgosatollo valutato da Legambiente
2. Borgosatollo valutato da A-mici di Romeo
3. Osservatorio degli animali di casa
4. Monitoraggio dei gatti di strada/colonia


1.  Borgosatollo valutato da Legambiente

BORGOSATOLLO figura nell'ultimo VI Rapporto Nazionale 2017 di LEGAMBIENTE sul trattamento e la gestione degli animali nelle città e paesi italiani con la seguente dicitura:

Performance negativa per mancanza di informazione da assenza di risposta

L'indagine era rivolta ai Comuni ed alle ATS Veterinarie, onde valutare la loro performance complessiva sulla base di 8 tipologie (da negativa-pessima a ottima-eccellente) di punteggi e parametri relativi a  4 macro-aree: 
1a.Quadro delle regole: convenzioni con le associazioni, regolamenti...
2a.Risorse spese e Risultati ottenuti
3a.Organizzazione e Servizi: ufficio tutela animali, strutture di ricovero..
4a.Controlli anche attraverso le associazioni operanti sul territorio.

Aggiungo che la maggior parte dei Comuni bresciani è valutata male,  salvo la buona performance dell'ATS Veterinaria di Brescia.      

Tra le regioni italiane, la Lombardia ha un alto numero di città e paesi monitorati, ma è in coda quanto a valutazione complessiva, generalmente scarsa o pessima, salvo l'ottimo caso di Peschiera Borromeo e pochi altri, dove la collaborazione in atto tra istituzioni ed associazioni evidentemente sta dando i suoi frutti.



2.  Borgosatollo valutato da A-mici di Romeo

Così stando le cose, questo che in sintesi presenterò è il 1° Rapporto sullo stato di fatto degli animali a Borgosatollo.

Non ci siamo avvalsi dei criteri nè dei punteggi di Legambiente, limitandoci a rilevare che:

--Non risultano Regolamenti Comunali specifici...ci sono regole inserite nel generale Regolamento di Polizia Urbana del 28/11/2011:

 Mantenimento, protezione e tutela degli animali
Art. 39 - Custodia, nutrizione, cura e ricovero degli animali
Art. 40 - Rapporti con i cani
Art. 41 - Mantenimento dei cani
Art. 42 - Rapporti con i gatti
Art. 43 - Animali randagi
Art. 44 - Esposizione di animali
Art. 45 - Spettacoli vietati
Art. 46 - Pratiche vietate
Art. 47 - Trasporto di animali su mezzi pubblici.

--E' attiva una Convenzione con la Clinica del cane San Francesco di Brescia  per il ricovero di animali catturati o raccolti...ai sensi dell'art. 107 della L.R. n.15/2016.

--Non risultano Convenzioni con Associazioni.

--Non sappiamo di Risorse spese e Risultati ottenuti ...fatta salva la quota annuale versata alla Clinica del cane.

--Non ci sono Servizi tipo: ufficio tutela animali di casa e di colonia, strutture quali gattili, oasi feline...

--Non sappiamo di eventuali Controlli.

In tale situazione, i nostri criteri conoscitivi non potevano che essere

1°. l'osservazione quotidiana... 
2°. le segnalazioni ricevute dalla gente... 
3°. le periodiche visite fatte ai gatti  di strada e in colonia...

La nostra indagine pertanto si è dotata di due principali strumenti:

1°. L'osservatorio degli animali di casa: dati, episodi...
2°. Il monitoraggio degli animali di strada: dati, mappa colonie feline... 


3.  Osservatorio degli animali di casa

Parto da un dato: la detenzione di cani e gatti è andata crescendo negli ultimi anni, ma a questo visibile incremento non è seguita una corrispondente crescita in termini di educazione e rispetto: 
tanta buona volontà insomma non ha generato la necessaria cultura animale della popolazione.

Più volte infatti siamo dovuti intervenire in situazioni di maleducazione ed anche di illegalità.

Mi riferisco, ad esempio, 
alla brutta abitudine di lasciare cani liberi nelle aree pubbliche
a non raccogliere e pulire dove sporcano, 
a consentire persino episodi d'aggressione ad altri animali e persone.

Si veda il nostro ESPOSTO alla Polizia locale 7 Luglio 2017:.

A proposito di CANI LASCIATI LIBERI...

Pervengono a questa Associazione e da molto tempo numerose segnalazioni relative al diffuso fenomeno di qualche superficiale o irresponsabile proprietario che libera il cane, se non i cani, in spazi pubblici aperti, specialmente nel PARCO 1° MAGGIO prospiciente il Comune e presso Via Vivaldi-LAGHETTO DEL CIGNO. In particolare, in queste 2 aree, si sono registrati episodi di aggressione dei cani nei confronti di gatti presenti nelle Colonie Feline ivi allocate e, in qualche caso, si è dovuto ricorrere ai farmaci ed alle cure veterinarie.                                                      Più gravi gli episodi presso il Laghetto del Cigno, dove vari gatti di colonia sono stati aggrediti ed alcuni anche soppressi. Ma uno spicca su tutti: l'aggressione ad una Signora del posto che passeggiava in zona con il suo anziano cagnolino, "Miglio", conclusosi con il ferimento della donna e l'uccisione di Miglio.

Non è dovere nostro denunciare fatti che ci sono stati raccontati ma a cui non abbiamo assistito, è nostro compito però segnalare alla cittadinanza ed alle autorità competenti che il problema, già noto da tempo, si sta aggravando,  e per 2 ragioni:  sia perchè si è alzato il tasso di inciviltà generale, sia perchè l'attività di prevenzione e controllo finora esercitata non è stata del tutto efficace.

Il Regolamento Comunale di Polizia Urbana, in vigore a Borgosatollo dal 2011, all'art. 41, comma 1, così recita:

I cani, a tutela della incolumità pubblica e privata, devono essere sempre condotti, salvo che nei luoghi loro espressamente destinati, al guinzaglio e anche muniti di museruola nei casi previsti dalle norme di legge. Il guinzaglio non deve essere di lunghezza superiore ai due metri, salve diverse disposizioni a livello nazionale.

Chiediamo con insistenza al Sindaco e soprattutto al Comandante della Polizia Locale di far rispettare quanto prescritto, di intensificare i controlli e di sanzionare i trasgressori che, purtroppo, dati i tempi che tutti stiamo vivendo, non ci sono solo sulle strade, ma anche nel tessuto urbano, che forse merita di essere vigilato con maggior cura e attenzione.


Mi riferisco anche ai casi di abbandono di animali di casa, risultati nel tempo sgraditi o malati... o dei gatti lasciati in prossimità di colonie. 

Mi riferisco anche a svariati episodi di uso improprio o illecito di veleni, uno per tutti quello segnalato con

ESPOSTO all'Ufficio Ecologia 29 Aprile 2017:

All'Attenzione del Dr. Mazzali

Le devo segnalare che nei pressi della Posta, lungo la stradina interna che la costeggia a sinistra, dove ci sono dei vasi con piante, è stata sparsa per un lungo tratto adiacente al muro una polvere bianca
Si tratta di deltametrina, una sostanza commercializzata dalla Bayer che si usa come veleno per gli insetti e gli artropodi. 
Il prodotto è altamente nocivo anche solo se inalato o annusato, peggio ancora se viene a contatto della pelle o ingerito, nel qual caso può anche portare alla morte per paralisi del sistema nervoso o per edema polmonare
Dalle informazioni che come Associazione abbiamo raccolto l'autrice sarebbe una certa Signora Ottolini che abita nella corte di Via Dante 2 e che ha un edificio che confina con la stradina e che sostiene che ha gli scarafaggi in casa che proverrebbero da quella zona. 
Mi limito a commentare che quello è suolo pubblico e che la sua pratica è vietata dalla Legge e dai Regolamenti anche Comunali. 
Aggiungo che nella zona esiste la Colonia Posta, che ha avuto gatti morti in questo periodo, ultima una gatta che stava allattando dei cuccioli. Inoltre la Posta è frequentata da adulti con bambini che potrebbero giocare su quella stradina. Io ho già avvertito della pericolosità della cosa il popolo di Facebook che ci segue come Associazione e che ormai ammonta a più di 500 iscritti. Ma ovviamente non ho nessuna autorità per intervenire in un simile episodio, A me resta solo di segnalarlo a Lei che è il nostro referente, perchè provveda a far intervenire l'autorità pubblica competente onde dissuadere questa Signora a persistere in tale vietato comportamento. 
f.to Giovanni Portesi, A-MICI DI ROMEO. 

Le permetrine o piretroidi sintetici sono altamente tossici per noi e spesso letali per i gatti...
il loro avvelenamento è legato al deficit felino di enzimi preposti alla detossificazione dei piretroidi. 
Segnalo che per i trattamenti anti-zanzare, esistono equivalenti alternative e non solo nelle naturali piretrine.
Da non esporre in superfici pubbliche o private sono tutti i veleni: 
topicidi scoagulanti, polveri o liquidi tossici, quali l'antigelo per auto...

Il loro uso ha generato vari episodi di gatticidioper i quali siamo intervenuti con la

LETTERA APERTA 4 Ottobre 2017 riportata anche dalla stampa:
  gatti
                                  

                   
Alle Autorità Civili: Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale
Alle Autorità religiose: Parroco e Collaboratori
Alla Cittadinanza tutta 

Nel nostro primo anno di attività nel paese, abbiamo toccato con mano che il trattamento degli animali da parte di una fetta di popolazione non è degno della nostra civiltà umana, laica o religiosa che sia.

Alludiamo alla diffusa piaga del gatticidio, perpetrata attraverso la pratica della cattura con gabbie-trappola seguita da successivo annegamento, e quella dell'avvelenamento con esche sempre più sofisticate come insetticidi e liquidi antigelo.

L'uccisione così vile e barbara di indifesi esseri viventi ferisce il cuore delle famiglie che li hanno adottati nelle loro case per compagnia e affetto.

E' un'offesa alla Vita e, per i credenti, al suo Creatore, che non per caso li ha messi  su questa terra raccomandandoci di custodirla con tutti i suoi abitanti, così come ben argomenta Papa Francesco nella Sua Laudato si': noi siamo temporanei custodi e non padroni assoluti della vita e della morte.

E' un reato penale per la legislazione italiana.

Nell'esprimere più volte la nostra condanna, noi usiamo tutti i piccoli mezzi a nostra disposizione per prevenire e contenere il fenomeno.

Ma abbiamo anche sentito il bisogno di  chiedere alle autorità civili e religiose del paese  di condividere il nostro sdegno e, tramite i loro consueti canali di comunicazione formativa ed informativa, di supportarci in questa che è anzitutto un'opera educativa e di crescita della coscienza morale e civile delle persone e della comunità.

Confidando che il nostro appello sia ascoltato e accolto porgiamo i più cordiali saluti.


                                                                    IL CONSIGLIO DIRETTIVO

  
A seguito di questo nostro intervento c'è stata la diffusione della seguente locandina da parte del Comune:                                              

 

Comune di Borgosatollo

PER UNA CIVILE E RISPETTOSA CONVIVENZA 

TRA ESSERI UMANI E ANIMALI NEL NOSTRO TERRITORIO:

IL DECALOGO DA CONOSCERE

1.  I più diffusi animali d'affezione o compagnia sono CANI e GATTI, tutelati e protetti da Leggi e Regolamenti europei, nazionali, regionali e comunali.
Pertanto, anche se non li ami, rispettali!

2. Quando porti a passeggio il tuo CANE, soprattutto se di grossa taglia e potenzialmente pericoloso per le  persone e gli altri animali, tienilo sempre a regolare guinzaglio. Se non lo fai, sappi che sei soggetto alle ammende previste dal Regolamento Comunale! E, ugualmente, salvo impedimenti fisici (cecità o altro), raccogli quando sporca!

3. Sul nostro territorio ci sono 10 COLONIE FELINE censite dalla Regione, registrate in Comune e gestite    da Volontari Referenti: porta rispetto a loro ed ai gatti che accudiscono! La legge riconosce il loro ruolo e tutela i diritti dei gatti di strada non diversamente da quelli da abitazione.

4. Il MALTRATTAMENTO degli animali è un reato punito dal Codice Penale con l’arresto fino a 18 mesi ed    un’ammenda fino a 30.000 Euro.

5. L’ABBANDONO è punito con l’arresto fino a 1 anno ed un’ammenda fino a 10.000 Euro.

6. L’ANIMALICIDIO (l'uccisione non necessaria) è severamente punito con l’arresto fino a 2 anni.

7. La detenzione di GABBIE-TRAPPOLA e di VELENI per uccidere animali è vietata. Farne uso è un crimine  punito con pene ed ammende proporzionate al caso. Considera piuttosto che, se un animale ti reca fastidi o disturbo, ci sono tanti modi per tenerlo lontano rispettandolo!

8. Se trovi un animale ABBANDONATO e/o FERITO, rivolgiti alla Polizia Locale (030/2507207 o 348/3575786) o al Canile Sanitario ATS Brescia (030/3838452-454; canilesanitario@ats-brescia.it) o chiedi consiglio ad una Associazione sul cosa fare.

9. DENUNCIA sempre chi abbandona, maltratta o uccide animali. 
Ci sono appositi MODULI (scaricabili da Internet) da compilare e portare a Polizia o Carabinieri. 
Se vuoi assistenza in merito, rivolgiti al Comune o alle Associazioni.

10. Ricordati che a Borgosatollo, oltre all’Ufficio Ecologia (030/2507215) ed alla Polizia Locale (030/2507207 o 348/3575786) da contattare in ogni caso,  è operativa l’Associazione Volontari “A-MICI DI ROMEO" , rintracciabile su Facebook come Pagina e Gruppo A-mici di Romeo Borgosatollo & Dintorni o alla Mail: gianniportesi@gmail.com o al numero telefonico 347- 2522156.
Questo può essere l'inizio di una campagna di educazione della popolazione...da portare avanti nel tempo anche ad altri livelli, coinvolgendo la Biblioteca e le Scuole attive sul territorio.

Ma ad essa deve affiancarsi l'opera della Polizia Locale quanto a maggiori controlli ed a sanzioni dei trasgressori.

Stante tutto ciò, la nostra valutazione complessiva sulla tenuta degli animali di casa, sul comportamento dei proprietari privati e sugli interventi pubblici in materia è insufficiente. 




4. Monitoraggio degli animali di strada/colonia
  
4a. Colonia felina: proprietà e responsabilità


Vorrei anzitutto chiarire chi è il proprietario responsabile del buon trattamento dei gatti randagi o abbandonati e in colonia.

Buon trattamento...cioè anche le colonie, come i gatti di casa, vanno nutrite e curate per legge... è maltrattamento anche solo non fornire gli animali dei mezzi di sostentamento o delle cure necessarie al loro benessere.

Se un animale, sia gatto che cane, non ha un proprietario privato, ma è palesemente un randagio, cioè senza casa, o un vagabondo perchè abbandonato, la proprietà, che sempre c'è in ogni cosa, è automaticamente pubblica, come per tutta la fauna selvatica che è PATRIMONIO INDISPONIBILE DELLO STATO

Con un'evidente differenza di trattamento: caprioli e cervi, orsi e lupi, ad esempio, sono seguiti e curati dal Corpo Forestale dello Stato(oggi Comando Unità Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare) che provvede a monitorarli ed anche a nutrirli in caso di carenza alimentare come spesso capita d'inverno, 
mentre cani e gatti sono lasciati al volontariato dei cittadini, informale o costituito.
Questi cittadini di buon cuore svolgono pertanto un ruolo di supplenza
in presenza di un proprietario statale spesso distratto... che fa leggi e regolamenti ma poi fatica ad applicarli.

Lo Stato esercita la sua proprietà attraverso il governo e l'amministrazione ai vari livelli: centrale, regionale, provinciale, comunale. Dunque il Presidente del Consiglio, della Regione, della Provincia ed il Sindaco sono le persone responsabili, nei loro ambiti e territori, del buon mantenimento del Patrimonio pubblico, di cui la fauna è parte cospicua e integrante.

                                                                      
In particolare, sul Sindaco del Comune di appartenenza, quale autorità sanitaria e organo locale monocratico dello Stato (Testo unico 267/2000),  incombe la responsabilità della fauna esistente sul territorio da lui amministrato
perciò egli dovrà garantirne la cura, la sopravvivenza e la sterilizzazione vietando (anche a se stesso) qualsiasi forma di maltrattamento  (Legge quadro 281/91).

Per maltrattamento s'intende anche privarli del nutrimento, impedirne il riparo o spostarli dal loro insediamento, salvo comprovate e documentate esigenze sanitarie.

Proprio per questo il Consiglio di Stato Sezione III, con Sentenza n. 883/1997, ha precisato che nessuna norma di legge nè statale nè regionale può far divieto di alimentare gatti randagi nel loro habitat, sia esso luogo pubblico o privato, trattandosi di specie protetta.      

L'autorità, che accerta e censisce una colonia felina, è la Regione, che la esercita attraverso il Veterinario Provinciale. 
Questi, su richiesta di chiunque, fa un sopralluogo, verifica l'esistenza della colonia e redige un verbale di accertamento, del quale fornisce copia al Comune ed al Sindaco per le sue competenze e responsabilità, copia alla Regione per il censimento, 
copia al richiedente individuato come persona Referente della colonia.

Per colonia felina si intende qualsiasi gruppo di 2 o più gatti che coabitano nel medesimo territorio e frequentano abitualmente lo stesso luogo pubblico o privato o habitat, dove svolgono le loro funzioni vitali grazie alle cure di un Referente.

Il Referente quindi non è altro che un privato cittadino che si è volontariamente preso cura della colonia, compresa l'attività di sterilizzazione, fondamentale strumento di lotta al randagismo. 
Egli pertanto non ha nessun potere legale nè altra responsabilità, che sempre ricade sull'autorità pubblica.
La sua attività va condotta nel rispetto dei luoghi e delle persone, cercando di recare il minor disturbo possibile. 
Al fine dell'alimentazione e della cura della colonia, a lui è consentito l'accesso a qualsiasi area di proprietà pubblica o privata, previo accordo con la proprietà e nel rispetto delle norme igieniche.

Sottolineo che, poichè la legge riconosce ai gatti il diritto di muoversi liberamente sul territorio quale specie protetta,  e fa espresso divieto di  maltrattarli o spostarli, ne discende che la loro permanenza in aree pubbliche o private o condominiali, siano esse giardini, cortili o garage, è assolutamente legittima, così come la presenza degli uccelli sugli alberi.

Del pari è legittima e benemerita l'attività del Referente volontario, che garantisce (oltre all'igiene dei luoghi) animali ben trattati, in buona salute e controllati dal punto di vista demografico e sanitario.
                
Una volta censita, la colonia, attraverso l'ATS Veterinaria, può usufruire della sterilizzazione gratuita, ma non altro:

gli alimenti, i farmaci, le visite e le analisi strumentali, i test fiv-felv, le vaccinazioni, l'eutanasia... vanno a gravare sul portafoglio del cittadino di buon cuore.
                                       
Se improvvisamente i volontari di tutto il Paese smettessero di svolgere questa quotidiana attività, che garantisce il benessere degli animali e la salute pubblica, che cosa succederebbe?
                                                    
Lo Stato è uno strano proprietario:

Con le sue leggi prescrive che i cittadini trattino bene i loro animali... 
e lui è il primo a non curarsi dei suoi in prima persona  
e a demandarne la cura ai Volontari ed alle Associazioni di volontariato...  con la pretesa che esse si autofinanzino... 
senza prevedere dei contributi obbligatori...sgravi fiscali(salvo il 5°%).                              
E, per quanto sia pacifico che un volontario che vuol bene agli animali sia preferibile ad un impiegato comunale, 
ciò non esonera le Amministrazioni dal riconoscere questa attività non solo formalmente ma anche economicamente.
                                                     
Non convince la risposta pubblica basata sul fatto che non ci sono i soldi... perchè sappiamo tutti che ci sono, pochi o tanti che siano. Dipende piuttosto da come e per cosa sono spesi, 
qual è la scaletta delle priorità
Un esempio puramente casuale: se decido che la priorità è lo sport e spendo 500.000 euro per il rifacimento del tappeto del campo di rugby, dirò alla casa di riposo che ho pochi soldi ed alle associazioni pro animali dirò che di soldi per loro non ne ho affatto. 
In questo caso la scelta politico-amministrativa è chiara: la pratica dello sport giovanile precede la miglior cura degli anziani e, ancor di più, il benessere degli animali.
    
Mentre noi pensiamo che la vita, in tutte le sue forme, e soprattutto se debole e indifesa, va rispettata sempre, se non amata; quindi pensiamo che le risorse per questo vadano trovate sempre.

Un esempio per tutti:

A Montelupo, in Toscana, provincia di Firenze, la sera del 22 marzo scorso  un gatto è stato trovato ferito sul ciglio di una strada, probabilmente investito da un automobilista che non si è fermato per soccorrerlo, come imporrebbe la legge.       
Il micio è stato portato all'ospedale veterinario Leonardo da Vinci a Sovigliana e sottoposto alle cure necessarie. A pagare il conto di 185 Euro sarà il Comune di Montelupo. E' quanto stabilisce la Legge Regionale n. 59 sulla tutela degli animali. In particolare, viene specificato che "il responsabile di un animale ha l'obbligo di garantirne la salute ed il benessere, di provvedere alla sua sistemazione e di dedicare cure ed attenzioni adeguate secondo le necessità".         
Nel caso in cui l'animale non abbia microchip che possa far individuare il proprietario, la responsabilità ricade sul Sindaco del Comune, come per tutti gli animali randagi o abbandonati esistenti sul territorio comunale.                                    Consapevole di questa normativa, lo scorso anno l'amministrazione comunale ha stipulato un accordo quadro con due cliniche veterinarie della zona.

A Trieste e in altri Comuni friulani si fa ancora di più:


A Trieste scatta il “bonus animali” per i padroni in difficoltà

Istituito un fondo per assicurare cure veterinarie gratuite a chi perde il lavoro o vive con la pensione minima. E una volta al mese arrivano scorte di crocchette.
I bonus municipali
Il Comune ha istituito un fondo che consente ad anziani con la pensione minima, cassintegrati e cittadini con Isee pari a zero, di ricevere dei buoni che, esibiti nella sede dell’Enpa, danno diritto a cure mediche e vaccinazioni gratuite. Chi ha i requisiti deve presentarsi con la necessaria documentazione all'Ufficio Zoofilo comunale, che consegnerà poi il ticket da mostrare al personale della struttura veterinaria convenzionata. Il fondo municipale al momento conta su un budget di 15mila euro, ma viene rifinanziato ciclicamente. 
Gli aiuti per over 65
I residenti nel comune di Trieste che hanno compiuto i 65 anni d'età e sono in possesso della Carta d’argento - attraverso la quale l’assessorato alle Politiche sociali consente di accedere ad una serie di sconti e agevolazioni in catene della grande distribuzione, esercizi commerciali, studi professionali e servizi di varie tipologie -, hanno diritto anche ad uno sconto dal 5 al 15% negli studi veterinari convenzionati con il Municipio. 
Lo stesse ente, inoltre, mette in campo anche un contributo mensile di 50 euro per chi adotta uno dei cani anziani, sopra i 7 anni di età, ospitati nelle strutture convenzionate. Dai canili, infatti, vengono adottati con più facilità cuccioli ed esemplari giovani. «Il nostro obiettivo è agevolare l'adozione dei cani non più giovanissimi e che spesso necessitano di maggiori cure - spiega Michele Lobianco, assessore comunale con delega all'Ufficio zoofilo. - Il fondo di supporto ai proprietari di gatti e cani in difficoltà economiche, invece, fa parte di una rete di attenzioni pensate per fungere da deterrente all'abbandono degli animali e al randagismo».
Le borse della spesa
Alle iniziative messe in campo direttamente dal Comune si affianca ora anche il progetto del Banco italiano zoologico - Balzoo. 
Grazie al patrocinio del Municipio la onlus, che periodicamente nel negozio Maxi Zoo di Valmaura promuove raccolte di cibo per cani e gatti, consegna ai triestini che hanno un modello Isee inferiore ai 6mila euro il cibo per il loro animale. 
Le distribuzioni avverranno ogni ultimo sabato del mese dalle 9.30 alle 12.30 in via Campanelle 92. 
«L’iniziativa nasce per aiutare chi per problemi economici e non riesce più a mantenere il suo amico a quattrozampe - spiega Francesca Sponza, referente locale del Banco italiano zoologico -. Chi è interessato ad usufruire del nostro supporto, si può presentare nelle stesse giornate e negli stessi orari in cui avviene la distribuzione del cibo portando una copia dell'Isee e del suo documento di identità». 
«Sostengo con impegno chi raccoglie prodotti alimenti per le persone indigenti, - spiega Lorenzo Giorgi che, come assessore al Volontariato, ha concesso il patrocinio - ma ritengo che per chi ha dei problemi, l'animale rappresentati un importante aiuto e dunque è bene dare un supporto anche in tal senso». 
Giorgi chiarisce anche l’intenzione di aiutare la onlus a trovare un punto d’appoggio in una zona più centrale della città, che consenta a chiunque di portate del cibo per cani e gatti da distribuire tra le persone in difficoltà economiche. Tra gli aiuti, infine, vanno citati anche quelli forniti da alcune associazioni di volontariato che, nelle borse della spesa fornite a molti anziani in condizioni di indigenza, oltre a pane e latte, mettono anche qualche scatoletta di cibo per cani e gatti.

Lo stesso dicasi di paesi lombardi come Peschiera Borromeo, nel cui Comune esiste un Ufficio Diritti Animali, cogestito con l'Associazione locale "Qua la zampa", che si occupa di anagrafe canina e felina, microchip, animali persi e ritrovati, cimitero per animali, rifugi e ricoveri, tutela e acquisto di cibo e medicinali per le colonie feline, alle quali è dedicata parte del

Regolamento Comunale per il benessere degli animali:


TUTELA DELLE COLONIE FELINE

Le colonie feline sono tutelate dalle leggi dello Stato, della Regione Lombardia e del Comune di Peschiera Borromeo. 
La Legge 281/91 (“Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”), approvata nell’agosto 1991, parla chiaro. Riportiamo qui parti dell’articolo 2, che tratta (anche) di colonie feline:
- Art. 2 comma 7: è vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà;
- Art. 2 comma 8: i gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall'autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo;
- Art. 2 comma 9: i gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili;
- Art. 2 comma 10: gli enti e le associazioni protezionistiche possono, d’intesa con le unità sanitarie locali, avere in gestione le  colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza.
Le leggi regionali prevedono spesso ulteriori norme per la tutela dei gatti liberi. Quella della Lombardia (L.R. n. 16/2006), all’art. 9 – Protezione dei gatti, dice:  “I gatti che vivono in stato di libertà sono protetti ed è fatto divieto a chiunque di maltrattarli o di allontanarli dal loro habitat, salvo interventi autorizzati da Comune o ASL nell’interesse della tutela degli animali stessi. Per habitat di colonia felina s’intende qualsiasi territorio o porzione di territorio, urbano e non, edificato e non, nel quale risulti vivere stabilmente una colonia felina, indipendentemente dal numero di soggetti che la compone o che sia o no accudita dai cittadini. L’ASL d’intesa con i Comuni e con la collaborazione delle associazioni provvede a censire le zone in cui esistono colonie feline. La cattura dei gatti liberi è consentita solo per la sterilizzazione, per le cure sanitarie necessarie per il loro benessere. I gatti sterilizzati e identificati con apposito contrassegno sono reimmessi nella colonia di provenienza e nel loro habitat”. Le sanzioni previste vanno da 50 a 300 euro.
Il “Regolamento Comunale per il benessere degli animali e per una migliore convivenza degli animali con la collettività umana” del Comune di Peschiera Borromeo, all’art. 33 (“Colonie feline e gatti liberi”), afferma che:
1. Le colonie feline sono considerate dal Comune “patrimonio bioculturale” e sono pertanto tutelate. Il Comune, nel caso di episodi di maltrattamento, si riserva la facoltà di procedere a querela nei confronti dei responsabili secondo quanto disposto dal Codice Penale.
2. Le colonie feline che vivono all’interno del territorio comunale sono censite dall’Azienda Sanitaria Locale e dall’Ufficio Diritti Animali Comunale, con la collaborazione delle Associazioni, dei gattari e dei cittadini. Tale censimento deve essere periodicamente aggiornato sia al riguardo del numero dei gatti sia in merito alle loro condizioni di salute.
3. Le colonie feline non possono subire maltrattamenti né possono essere spostate dal luogo ove abitualmente risiedono; eventuali trasferimenti potranno essere effettuati in collaborazione con l’Ufficio Diritti Animali Comunale, la competente Unità Operativa della ASL della Provincia di Milano 2 e la competente Associazione animalista, ed esclusivamente per la loro tutela o per comprovate e documentate esigenze ambientali/ territoriali o sanitarie.

4. E’ vietato a chiunque ostacolare od impedire l’attività di gestione di una colonia felina o di gatti liberi nonché asportare o danneggiare gli oggetti utilizzati per la loro alimentazione e cura (ciotole, ripari, cucce, ecc.).
5. E’ vietata la soppressione dei gatti che vivono in stato di libertà fatto salvo quanto previsto dall’art. 11 della LR 16/06.



4b. Le colonie feline censite nel territorio di Borgosatollo

                               
Sono 4 i nuclei storici da cui sono originate (per sradicamento in seguito a fatti traumatici: ristrutturazioni, mutamenti del territorio, cambi di proprietà ecc.) le attuali colonie feline di Borgosatollo:

1. Piazza Castello, il cui intervento edilizio iniziò nel 2006... ed il conseguente esodo felino ha generato/incrementato le Colonie Posta, Castello, 1°Maggio;
2. Borgo Antico di Piffione, il cui intervento datato 2010 ha causato un' imponente fuga di gatti, che sono andati a costituire la Colonia ex-Paperotto/Coda Alta; 
3. L'attuale Cascina Scaroni, che con il cambio di proprietà ha determinato il ripiego dei felini in Colonia 1°Maggio;
4. La Cascina Latteria, che per i lavori di ristrutturazione di questi anni ha alimentato le due Colonie Gorgone.

Nel corso del 2017 delle 10 censite, ne abbiamo contattato (tramite i Referenti) e visitate 8 a cui abbiamo dato dei nomi identificativi: 
1.Primo Maggio,presso l'omonimo parco e condominio Magnolia;
2.Posta, presso la corte attigua;
3.Belloguardo, in via Belleguardello(dopo il Cimitero);
4.Chiesa, in corte privata(davanti alla Chiesa);
5.Gorgone 2, in via Molino Vecchio(dopo il Campo Sportivo);
6.Vivaldi, in fondo alla stessa via(prima del Laghetto del Cigno);
7.Gorgone 1, in via Molino Vecchio(a fianco della Pizzeria);
8.Santissima, in corte privata(prima del Centro Arcobaleno). 

Per le rimanenti 2 ciò non è stato possibile: la Colonia Foscolo perchè la Referente non è rintracciabile in nessun modo; 
la Colonia ex-Paperotto perchè non  ci è consentita alcuna collaborazione in questo senso. 
I relativi dati in nostro possesso quindi sono il frutto di un'inchiesta indiretta e sono da prendersi con il beneficio d'inventario.
                        
Delle 8 visitate in più occasioni,
6 presentano una situazione di normalità: l' attività di sterilizzazione dei felini presenti è completata e la loro cura è complessivamente buona; 
per le altre 2 invece abbiamo riscontrato delle criticità.

Riguardo alla Colonia Posta, non erano state sterilizzate 2 femmine. 
Una (Bianca) che già allattava è stata trovata morta presumibilmente per incidente, e quindi si è provveduto a nutrire i cuccioli che, una volta svezzati, sono stati tutti affidati, grazie alla collaborazione privata di Albina Degiacomi.
L'altra (Nerina) è stata monitorata periodicamente fino alla comparsa dei suoi 2 cuccioli. Ma al terzo mese pure lei è stata trovata morta per incidente stradale, ed al quarto è morto uno dei due cuccioli, presumibilmente per debolezza immunologica.
Successivamente sono morti altri 2 felini per cause naturali: tumore ed insufficienza renale. Pertanto attualmente la colonia conta 3 unità: due maschi ed il cucciolo sopravvissuto.

Riguardo alla seconda, la Colonia Gorgone 1, degli 11 gatti presenti, soltanto 4 erano state sterilizzati, 7 non ancora. 
Con il risultato che ben 4 femmine avevano già partorito ed erano in pieno allattamento. 
I cuccioli avrebbero dovuto essere 11, ma da sopralluoghi effettuati da Albina alcuni sono stati trovati morti, mentre 5 vivi, di cui uno ancora allattato dalla mamma. Degli altri 4, uno è ulteriormente morto. I 3 sopravvissuti dopo svezzamento, cure  e stallo sono stati tutti affidati. 
Intanto, si è portata avanti l'opera di sterilizzazione dei 7 felini sopra citati, con particolare attenzione alle femmine. Attualmente ne rimane da sterilizzare soltanto una, particolarmente difficile da catturare.   
La colonia è comunque costantemente monitorata e adeguatamente supportata, anche per le pregresse e croniche manifestazioni infettive di alcuni soggetti.
Ultimamente risulta scomparso un altro gatto, per cui attualmente la colonia conta 10 unità: 6 femmine e 4 maschi. 

Prima di fornire i dati completi di tutte le colonie, premetto qualche osservazione:

1a. Si tratta di dati elastici, suscettibili di cambiamenti mese dopo mese... sia per le morti naturali e artificiali (incidenti, avvelenamenti, catture ecc.)... sia per le news entrys di gatti abbandonati e che trovano cibo nell'habitat coloniale... anche se con tendenza al ribasso.

2a. La stessa campagna di sterilizzazione, ormai quasi completata, sta dando i suoi frutti e ci evita il triste fenomeno delle cucciolate e tutto ciò che ne consegue.

3a.  Registriamo però il fatto che l'ATS Veterinaria di Brescia, buona per tanti aspetti, si limita alla sterilizzazione gratuita ma programmata in tempi lunghi e in modo rigido (che mal si combina con le difficoltà della cattura). 
Ed inoltre non fa altro, come test e indagini diagnostiche, fornitura di farmaci e quanto serve alla buona salute degli animali sterilizzati.
Anche perchè la cura della colonia non finisce con la sterilizzazione come sembra pensare la nostra ATS...anzi comincia proprio dopo.

4a.  Registriamo altresì il fatto che l'Amministrazione Pubblica non destina risorse nè in contributi nè in cibo per l'alimentazione quotidiana degli animali... 
che è lasciata totalmente sulle spalle dei Volontari... 
ed al buon cuore di pochi generosi cittadini.

5a. Lamentiamo infine la mancanza sul territorio di un Regolamento specifico e di un Ufficio Tutela Animali che, 
se cogestito con le Associazioni, può essere praticamente a costo zero, 
ma può sostenere e agevolare l'attività dei Volontari 
ed essere un servizio utile per i cittadini.

Per tutto quanto esposto,
pur riconoscendo che l'Amministrazione Comunale in carica ha il merito di essere storicamente la prima a porsi e ad affrontare la questione animale in questo paese
e di avere un  costante  dialogo con Noi,
la nostra VALUTAZIONE COMPLESSIVA sul trattamento degli animali nel Comune di Borgosatollo è  
 INSUFFICIENTE. 
   

Sulla base dei dati noti al Comune ed a Noi, 
allego

MAPPA DELLE COLONIE FELINE CENSITE
NEL COMUNE DI BORGOSATOLLO AL GENNAIO 2018

CODICE Regionale NOME Identificativo INDIRIZZO APERTA dal N.°UNITA'  REFERENTE
                                                                                   TOT. ST. NO

1. 30 20 3019 CODA ALTA expap.  via Brescia,4  2010-16  10 10 Brioni Gianpiera

2. 30 20 3380 PRIMO MAGGIO     via Santissima 2000-11 10  10  Portesi Giovanni
                                                               via Verdi           2009         2    2  Portesi Giovanni
                                                               piazza Castello 2011         2    2  Portesi Giovanni

3. 30 20 4181  FOSCOLO               via Foscolo,9    2012         5    5   CapiluppiLoretta

4. 30 20 6016  POSTA         via Molino Vecchio,12 2012        3    3 Troisi Francesca
                                                                                                                    Pinardi Pierbattista

5. 30 20 6465 BELLOGUARDO via Belleguardello   2012     10  10   Ferrari Luisa

6. 30 20 7622   CHIESA          via IV Novembre,13 2012       5    5     Troisi Anna

7. 30 20 9146 GORGONE 2 via Molino Vecchio,184 2013      4    4 Bolpagni Alessandro

8. 30 20 9464  VIVALDI                 via Vivaldi           2015      3    3  Muzzolini Andrea

9. 32 61 3646 GORGONE 1 via Molino Vecchio,194  2016        10   10 Scalvini Fabiana  

10.32 61 3971 SANTISSIMA   via Santissima,38     2016      3   3 Paterlini Adriano

11.            S.CHIARA       via S.Chiara,33     9/2017         5   2  3 Agliardi Agnese
                                                                                                                       Tel. 030-2702123    333-8517011

12.           CASE SPARSE       via Roma            11/2017    13  6  7 Roversi Giuseppe
                                                                                                                                             Delia  Tel. 030-2501266

13.            S. FRANCESCO  via S.Francesco    1/2018      10     10 Pluda Mrosa


                                                                                                       TOT.   95 75  20




NOTA FINALE:

Riguardo ad ulteriori colonie non censite
fino ad oggi ci sono giunte notizie di 3:

1a. SANTISSIMA DUE, nei pressi dell'omonima Chiesetta, 3 unità.
2a. IV NOVEMBRE, n.160, zona UBI Banca, 3 unità.
3a. COLOMBINA, via Roma 129, Sig.a Agnese, 4 unità.


Ci avviciniamo così al numero (da Noi stimato da tempo) 
di un centinaio circa di gatti di strada/colonia sul nostro territorio.








                                                                                                                                      





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