domenica 21 maggio 2017

LA RIFLESSIONE DEL MESE:

La storia degli ultimi Tremila Anni è grossolanamente divisa in tre megaperiodi: Evo antico, Medioevo, Evo moderno.                                                       Nell'Antichità il divino e l'umano si confondono, tanto che spesso l'uno prende le sembianze dell'altro: pensiamo all'olimpo degli dei greco-romani.                       Nel Medioevo Dio e uomo si dividono, il primo è messo al centro dell'universo e tutto ruota intorno a Lui: perciò parliamo di teocentrismo.                                 Nell'Epoca Moderna, la visione medioevale viene ribaltata, nel senso che è messo l'uomo al centro dell'universo: è l'antropocentrismo di cui noi siamo figli. 

Io penso che sia stramaturo il tempo di venirne fuori da una visione, quella antropocentrica appunto, che tanti disastri ha prodotto nella storia degli ultimi secoli, tanto da consegnarci un pianeta ferito e squilibrato, che ci dimostra ogni giorno quanto non ci voglia più bene.

Dio, o chi per Lui, deve ritornare ad essere il centro dell'universo. Urge un neo-teocentrismo, per il quale l'uomo non sia più il primo della classe, ma una delle tante Sue creature, neanche la meglio riuscita se, almeno su questo pianeta, è l'unica bisognosa di salvezza.
                                                                       

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