giovedì 4 maggio 2017

IL QUADRO DEL MESE:  Federico Barocci, "Annunciazione con gatto", 1596, pala ingresso roseto in S.Maria degli Angeli, ASSISI.

Pittore manierista vissuto tra il Cinque-Seicento, lavora in piena Controriforma ma apre la strada a Caravaggio ed alla modernità. Le sue opere, quasi tutte riferibili alla pittura sacra, si trovano agli Uffizi, al Brera, alla National Gallery, nei Musei Vaticani e altrove. Caratteristica che lo distingue è la presenza del gatto in numerosi dipinti legati alla rappresentazione di Maria. Si erano già visti animali in pittura profana, perchè cani e gatti erano presenze attive ed assai diffuse nelle corti rinascimentali italiane, mai però si era visto nulla di simile nel genere sacro, salvo l'Annunciazione di Recanati del 1532 dove Lorenzo Lotto, riprendendo un motivo del Sansovino nell'omonimo gruppo marmoreo della Casa di Loreto precedente di 10 anni, rappresenta un micio spaventato dall'improvvisa ed inattesa irruzione del messaggero divino nella casa di Maria. Nel quadro che propongo (vedi foto), il gatto appare in basso a sinistra, è in casa della Madonna mentre riceve la visita dell'Angelo, ha rovistato nel cestino del cucito e poi si è raggomitolato sul cuscino per dormire. Naturalmente tale presenza ci indica l'intimità della scena, ma ci suggerisce anche la predilezione che, secondo una certa tradizione, Maria avrebbe avuto per i felini, che sono presenti nei momenti salienti della sua vita: nella visita a santa Elisabetta, nell'Annunciazione, nella grotta di Betlemme quando nasce Gesù, nella fuga in Egitto dopo che il gatto la avvertì del pericolo e, per riconoscenza, Lei gli impresse la sua M in fronte (vedi foto). Mi piace pensare che il gatto rappresenti, per questa tradizione e la pittura che la fa sua, una sorta di piccolo angelo messaggero e custode, testimone attivo degli straordinari momenti della Sua vita terrena.                                                               

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